Senza i primi coltivatori del Nordamerica, le zucche selvatiche, appartenente al genere Cucurbita, si sarebbero estinte già da tempo. Questo è il risultato della ricerca Pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Le zucche che mangiamo oggi, e tutti i suoi derivati come ormai le classiche zucchine, profondamente diverse da quelle di centinaia e migliaia di anni fa, non sarebbero mai infatti arrivate sulle nostre tavole se non fosse stato per i primi coltivatori che hanno “addomesticato” le prime zucche selvatiche trovate nel Nordamerica.
I ricercatori hanno testato 46 genomi di mammiferi in relazione ad un gene legato alla degustazione dell’amarezza. I mammiferi più piccoli sembravano avere livelli più alti del gene e ciò significa che probabilmente evitavano le zucche selvatiche, molto amare. Tuttavia la megafauna, come ad esempio i mastodonti e i grandi mammiferi, aveva un livello del gene molto più basso. Proprio questi mammiferi avrebbero, in un lontano passato, contribuito a diffondere i semi delle zucche.
Una volta che questi grandi mammiferi andarono poi tutti estinti, la sorte delle zucche era dunque segnata e se non fosse stato per i primi coltivatori nordamericani si sarebbero facilmente estinte. Infatti, molti tipi di zucche selvatiche sono già scomparse da molto tempo e solo qualche cugina è stato salvata grazie alla coltivazione degli esseri umani.
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