La vitamina B3, essenziale per la vita, portata sulla Terra dalle meteoriti?
Categoria: Scienze e tecnologia
Secondo un nuovo studio portato avanti da Karen Smith della Pennsylvania State University e dai ricercatori del Goddard Space Flight Center di Greenbelt la vitamina B3, essenziale per la nascita della vita sulla Terra, sarebbe stata trasportata sul nostro pianeta tramite impatti meteoritici avvenuti con corpi rocciosi ricchi di carbonio.
La vitamina B3, denominata anche niacina, è una delle componenti essenziali per la formazione della nicotinamide adenina dinucleotide, molecola essenziale per il metabolismo.
Il gruppo di ricerca ha analizzatootto diverse meteoriti ricche di carbonio ed hanno scoperto che il livello di vitamina B3 andava da 30 a 600 parti per miliardo. Una minore quantità di vitamina B3, e di altri acidi carbossilici, è stata riscontrata in quelle rocce meteoritiche che sono state a contatto con l’acqua terrestre.
Attraverso alcune simulazioni di laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che potrebbe essere possibile la sintesi di vitamina B3 e di altri acidi carbossilici all’interno di ghiaccio, uno stato della materia spesso presente su asteroidi e comete. La vitamina si sarebbe formata su questi corpi durante la genesi del sistema solare quando nubi di gas e polveri si addensavano sempre di più fino a formare poi la nostra stella e i corpi rocciosi orbitanti intorno ad essa. Fu in quel momento che le radiazioni provenienti dallo spazio profondo, ad esempio quelle provenienti da esplosioni stellari, avrebbe alimentato le reazioni chimiche all’interno della nebulosa portando alla creazione di diverse molecole biologiche tra cui la vitamina B3 che si sarebbe poi addensata anche all’interno di vari corpi rocciosi quali gli asteroidi e le comete.
Questi pezzi di corpi rocciosi o ghiacciati si sarebbero poi riversati sulla Terra portando il loro carico vitaminico e contribuendo alla nascita della vita.
Il gruppo crede che la presenza di vitamina B3 sulle meteoriti ritrovate sulla Terra non sia da addebitarsi a contaminazioni locali e questo per due motivi fondamentali: innanzitutto la chimica non biologica tende a produrre una grossa quantità di molecole a differenza della chimica necessaria per la vita che ha bisogno solo di poche molecole. Sulle meteoriti prese in esame sono state trovate ulteriori molecole oltre a quelle necessarie alla vita. Se la contaminazione fosse avvenuta in loco, oggi sarebbero state riscontrate solo presenze di molecole necessarie per la nascita della vita, come la vitamina B3. Inoltre, l’alterazione apportata dal contatto prolungato con l’acqua terrestre alle quantità di vitamina B3 sulle meteoriti dimostrerebbe l’improbabilità della contaminazione locale.
Il gruppo di ricerca condurrà comunque ulteriori esperimenti simulando condizioni più realistiche riguardo alla formazione di vitamina B3 all’interno di grani di ghiaccio.
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