Lo scienziato Gary Cass e l’artista Donna Franklin hanno dichiarato di aver realizzato un abito fatto con una speciale fibra di cellulosa prodotta dalla fermentazione della birra in una particolare coltura batterica. I due avevano già realizzato nel 2007 un vestito fatto con la fermentazione del vino.
Secondo Cass sarebbe il notevole aumento della produzione di rifiuti nel settore delle bevande alcoliche che ha portato alla decisione di usare birra e vino per la produzione di speciali tessuti e quindi di vestiti.

Il procedimento particolare vede la birra inserita in un largo contenitore insieme ad una coltura batterica la quale produrrebbe una sorta di aceto. Il batterio, denominato Acetobacter, sarebbe del tutto innocuo e non infettivo. Questi batteri ingoierebbero letteralmente la birra convertendola in una fibra solida.
Il sottoprodotto delle reazioni chimiche porterebbe, infatti, ad una fibra di cellulosa molto simile al cotone e del tutto inodore. Secondo lo scienziato, si potrebbero utilizzare anche i materiali di scarto prodotti dalle aziende produttrici di birra e vino.

L’abito fatto con la birra verrà presentato ufficialmente quest’anno all’Expo di Milano. Gli stessi creatori sono alla ricerca di partner per sviluppare ulteriormente la tecnologia e, forse, per proporla a livello commerciale.

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