Lorena Barba della George Washington University e Pavlos Vlachos della Purdue University nell’Indiana hanno realizzato uno studio dei cosiddetti serpenti volanti che potrebbe forse un giorno portare alla creazione di tute per il volo, utilizzabili dagli esseri umani, che abbiano proprietà simili.

Il serpente volante è un rettile molto particolare. Riesce a compiere dei balzi dai rami degli alberi, da un’altezza superiore anche ai 10 metri, con i quali riesce a raggiungere altri alberi o il suolo librandosi nell’aria attraverso leggere modifiche corporee e utilizzando piccoli vortici d’aria per ottenere la spinta.

Vlachos ha rivelato che lo studio è importante perché dimostra come anche una forma molto poco aerodinamica come quella dei serpenti può essere in grado di utilizzare i flussi d’aria per creare portanza. Tramite leggeri movimenti, il serpente volante può regolare la direzione e la zona di atterraggio, cose che richiedono anche ai più moderni aerei molta fatica, spreco di energia notevole e uno studio progettuale non indifferente. Gli studiosi hanno capito che ciò che permette al serpente volante di librarsi nell’aria è la pressione più bassa causata dai piccoli vortici che girano intorno all’animale una volta che questo ha fatto il balzo. Ciò è dovuto al fatto che i serpenti flettono le costole e appiattiscono il corpo estendendolo e facendogli coprire molto più superficie rispetto alla forma tubolare pre-balzo.

Gli studiosi hanno costruito modelli 3D dell’aerodinamica dei serpenti volanti e li hanno inseriti nell’acqua per simulare i flussi d’aria. Gli esperimenti hanno rivelato una sorta di “boost” d’energia chi spinge l’animale verso l’alto. Tramite simulazioni al computer è stato poi possibile misurare i cambiamenti d’angolo e i flussi aerodinamici nel dettaglio che hanno confermato il sollevamento supplementare, definito “notevole”, e la creazione di piccoli vortici d’aria intorno al corpo che sostengono la massa dell’animale.

Joseph Bahlman, ricercatore presso la Brown University ed esperto della dinamica di molti animali volanti, ha definito lo studio “estremamente impressionante”. I risultati potrebbero portare, in teoria, alla creazione di una sorta di aliante-paracadute integrato in una tuta simile alla forma che assume il corpo dello scoiattolo volante durante i suoi balzi. Lo studio tuttavia sarebbe ancora all’inizio: vi è in progetto la creazione di una ulteriore e più elaborata simulazione al computer che comprenda l’intero corpo dell’animale, invece di una sezione, e tutte le minime ondulazioni dell’aria nel corso del balzo.

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