Minneapolis. Una coppia musulmana è stata tenuta in ostaggio, sotto tiro di una pistola, da una donna in un presunto atto di islamofobia. Majida e Adly Abumayaleh erano andati a prendere la figlia quindicenne a casa di un amico e, no volta giunti sotto la casa di quest’ultimo, avevano spento il motore dell’auto e si erano messi in attesa all’interno del veicolo aspettando che la figlia uscisse.
Proprio a quel punto si è avvicinata una donna che ha bussato pesantemente contro il finestrino dell’auto intimando ai due di scendere immediatamente.
La donna, in possesso di una pistola, cominciava a puntarla verso i due coniugi intimando loro ancora una volta di aprire lo sportello altrimenti avrebbe sparato e domandando loro, gridando ad alta voce, cosa stessero facendo nel suo quartiere.
Dopo aver ottenuto la risposta, la donna ha fatto uscire l’uomo dall’auto intimandogli di dimostrare che la figlia fosse davvero in quella casa. L’uomo ha cominciato dunque ad incamminarsi verso l’entrata della casa seguita dalla donna che gli puntava la pistola contro. Dopo aver dimostrato che la figlia si trovava effettivamente nella casa, la donna si quindi allontanata.
Quando è arrivata la polizia, gli agenti sono subito riusciti a trovare la donna a casa sua e ad arrestarla. L’arma è stata ritrovata in casa. Tuttavia, sempre secondo la polizia, a carico della donna non si potrà applicare l’aggravante di odio religioso in quanto non avrebbe profferito frasi o parole che attestassero il motivo religioso della sua azione.
Secondo il vice capo della polizia locale, “il sospetto non ha mai fatto commenti sprezzanti. Le vittime stesse non hanno mai lasciato intendere che questo sia stato fatto a causa della loro razza, credo, religione o cose del genere”.
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