Tashirojima è un’isola dell’arcipelago giapponese un un po’ particolare. In questo scorcio di terra, situata al largo della costa giapponese orientale, vive una colonia di gatti di vaste dimensioni che convivono con l’esigua popolazione locale erigendosi ad animali principi di tutta l’isola. Gli stessi locali apprezzano tantissimo la loro presenza (i giapponesi ritengono i gatti animali portafortuna) tanto da aver eretto edifici e piccoli monumenti a forma di gatto dedicati al felino più diffuso del mondo.
L’isola ha acquisito nel tempo una certa notorietà ed è diventata, a causa di diversi reportages giornalistici di successo, “l’isola dove comandano i gatti”, ad intendere ed a sottolineare la maggiore presenza in termini numerici della colonia felina rispetto a quella umana.

La popolazione felina è composta da moltissimi gatti randagi che vivono girando per l’isola e cibandosi di quello che trovano o di quello che viene loro fornito dagli abitanti locali (in particolare dai pescatori che forniscono loro tutti gli scarti), una piccola comunità di poco più di 100 persone, per la maggior parte anziani che si dedicano principalmente alla pesca e all’allevamento del baco da seta (la cosiddetta bachicoltura o sericoltura).
I gatti furono introdotti diversi decenni fa sull’isola proprio per difendere le coltivazioni dall’assedio continuo dei topi, predatori naturali dei bachi da seta. Sull’isola è vietata l’introduzione di cani.

Nell’entroterra dell’isola, verso il centro del pezzo di terra, vi è addirittura un santuario in onore dei gatti conosciuto come Neko-jinja. Sono inoltre presenti molti monumenti in pietra a forma di gatti costruiti in passato principalmente dai pescatori, grandi allevatori di gatti domestici che hanno contribuito a rinvigorire la popolazione felina locale nel numero addomesticandoli e assicurando loro un continuo apporto di cibo nel corso del tempo.

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