Tartaruga di 100 anni avrà un figlio grazie all’inseminazione artificiale
Categoria: Scienze e tecnologia
Una delle specie di tartaruga a maggior rischio di estinzione, Rafetus swinhoei, di cui si pensa siano rimaste in vita solo quattro esemplari (due in Vietnam e due in Cina) potrebbe presto avere un nuovo esponente grazie all’inseminazione artificiale procurata ad un esemplare femmina di oltre 100 anni. La tartaruga vive nello zoo di Suzhou, in Cina, e non è mai riuscita ad accoppiarsi con l’esemplare maschio, con il quale condivide la sua esistenza nella struttura.
Come parte di un programma di riproduzione in cattività, avviato dalle associazioni Turtle Survival Alliance (TSA) e Wildlife Conservation Society (WCS), è stato tentato in diversi modi di far rimanere incinta l’esemplare femminile.
Nonostante vari tentativi di corteggiamento da parte del maschio, le uova deposte dalla femmina sonno sono sempre risultate infertili. In passato si è tentato addirittura di immettere il seme del maschio, procurato attraverso stimolazioni esterne, tramite uno speciale vibratore nella vagina della femmina, ma tutti i tentativi sono risultati inutili. L’unica opzione possibile rimasta era quella dell’inseminazione artificiale e sembra che il tentativo abbia avuto successo.
Secondo il dottor Lu Shunqing, coordinatore del progetto, il destino di questa specie sarebbe oggi in bilico.
Prima di effettuare l’inseminazione, i ricercatori hanno dovuto capire se il seme del maschio fosse ancora fertile, data l’età dell’esemplare, che supera i 100 anni. A tal proposito hanno raccolto il suo sperma attraverso la sedazione ed elettro-eiaculazione e l’hanno analizzato per verificare la presenza di spermatozoi attivi e vitali.
A complicare le cose, vi è il fatto che gli organi sessuali del maschio risultavano danneggiati a causa di uno scontro con un rivale avvenuto diversi decenni fa.
Attualmente non si può ancora sapere se il tentativo abbia avuto il successo sperato in quanto la femmina depositerà le uova tra qualche settimana e solo allora, attraverso un’ulteriore analisi, si saprà se sono state fecondate.
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