
Struttura della Via Lattea.
Crediti: Wikipedia.
Mappare la struttura della Via Lattea è sempre stata cosa molto difficile per gli astronomi in quanto determinare la forma di una struttura quando ci si trova al suo interno può risultare per certi versi impossibile. Al momento, gli astronomi sono abbastanza sicuri che la Via Lattea sia una galassia a spirale ma una mappa strutturale dell’intera galassia è un altro paio di maniche. Le variabili a cui i modelli teorici vanno incontro sono troppe e le osservazioni condotte dalla Terra godono di un punto di vista troppo limitato e con troppe interferenze per poter essere considerate esaustive.
Uno studio condotto da Mark Reid dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics ha cercato di fare maggiore chiarezza su tale aspetto tramite i dati del Very Long Baseline Array (VLBA), una struttura di 10 radiotelescopi sparsi per il mondo e collegate tra loro. L’obiettivo principale quello di spingere sull’acceleratore verso una mappatura della nostra galassia che possa considerarsi completa. Un obiettivo che al momento sembra ancora non facilmente raggiungibile.
I precedenti tentativi di stimare la struttura della Via Lattea si limitavano a considerare zone abbastanza vicine a noi o comunque limitate rispetto alla grandezza dell’intera galassia. Questo nuovo studio ha usato il sistema della parallasse per determinare con maggiore dettaglio la nostra distanza dal centro della galassia e la velocità con cui il sistema solare ruota intorno ad essa. Gli astronomi hanno preso come riferimento una densa nube gassosa che circonda una giovane stella. I risultati sarebbero così impressionanti da convincere i ricercatori ad estendere ulteriormente la ricerca con l’utilizzo di un telescopio spaziale. Gli astronomi sarebbero stati addirittura capaci di misurare anche quanto strettamente si avvolgono i bracci della Via Lattea intorno al nucleo centrale.
Un ulteriore approfondimento dovrebbe però avvenire con l’utilizzo del telescopio spaziale Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea. Questo perché il sistema VLBA, essendo posto nell’emisfero settentrionale della Terra, può praticamente osservare solo una metà della struttura dell’intera via lattea. Secondo gli studiosi, i due approcci risulterebbero complementari in quanto il primo, quello del VLBA, utilizzerebbe le onde radio per determinare la struttura della galassia mentre secondo eseguirebbe direttamente osservazioni in direzione dell’orizzonte del piano delle nubi della Via Lattea al di fuori della nostra atmosfera, senza l’interferenza di quest’ultima sulle osservazioni.
Se le osservazioni condotte tramite Gaia riusciranno a dare i risultati sperati, si potrebbe forse giungere alla prima vera dettagliata mappatura della Via Lattea costruita come se la galassia fosse stata osservata dall’esterno.
Immagine a 360° della Via Lattea creata con le immagini dell’European Southern Observatory nel contesto del progetto GigaGalaxy Zoom.
Approfondimenti
- The Spiral Structure and Kinematics of the Milky Way (in inglese)
- [1401.5377] Trigonometric Parallaxes of High Mass Star Forming Regions: the Structure and Kinematics of the Milky Way (in inglese)
- Mark J. Reid: Mapping the Spiral Structure of the Milky Way – ScienceWatch.com – Thomson Reuters (in inglese)
- New Milky Way Map Created; Shows Fewer Main Arms (in inglese)
Commenta