Dopo quasi tre anni di coma indotto, la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea si è risvegliata ed ha cominciato a puntare sull’obiettivo, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Una delle prime attività di Rosetta è stata quella di scattare alcune immagini della cometa (riprese il 20 ed il 21 marzo; a destra una delle due foto, la cometa è quel puntino all’interno del cerchio bianco) tramite l’apposita strumentazione di bordo denominata Remote Imaging System (OSIRIS). Quest’ultimo è solo uno di una serie di 11 strumenti scientifici che insieme forniranno diversi dettagli della cometa, come velocità, massa, struttura ed atmosfera.
La sonda ha attraversato il sistema solare per ben 10 anni e si incontrerà con la cometa nell’agosto di quest’anno. Una volta determinato l’approccio alla cometa, entrerà in azione il lander Philae, risvegliatosi anch’esso dopo un lungo letargo tramite un segnale inviato dalla terra, che dovrebbe effettuare un atterraggio sulla superficie della stessa tramite un sistema di arpioni.
Attualmente la sonda si trova a circa 5 milioni di kilometri di distanza dalla cometa, una distanza ancora troppo grande perché il soggetto degli scatti sia poco più di una manciata di pixel. Per arrivare sulla Terra, ogni singola immagine impiega circa un’ora.
Nei prossimi mesi saranno acquisite in maniera regolare molte immagini affinché la posizione di Rosetta sia quella corretta e non manchi all’appuntamento. Diverse complicate manovre saranno effettuate a partire da maggio per correggere la traiettoria della sonda dato che attualmente la sua velocità è ancora molto elevata.

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