La sonda Messenger della NASA si schianterà entro poche ore sulla superficie di Mercurio avendo l’agenzia spaziale posto termine alla sua missione. La sonda, per alcune ore ancora orbitante intorno al pianeta più vicino al sole, è entrata nell’orbita di Mercurio il 18 marzo 2011 fornendo agli scienziati immagini senza precedenti del pianeta e fornendo numerosi dettagli che hanno portato a scoperte sorprendenti tra cui quelle riguardanti l’atmosfera del pianeta, la sua attività vulcanica e le piccole formazioni di ghiaccio d’acqua nascoste all’interno delle formazioni concave prodotte dai crateri nelle regioni polari. Considerando che le temperature diurne di mercurio si aggirano intorno agli 800°, quest’ultima scoperta si rivelò essere quella più sorprendente.

Tuttavia tutte le sonde debbono per forza di cosa avere una loro fine e quella di Messenger produrrà il botto. La sonda si schianterà sulla superficie di Mercurio formando su di esso l’ennesimo cratere, stavolta non meteoritico ma prodotto dalla mano dell’uomo.
Si stima che il piccolo cratere avrà circa 16 m di diametro e l’impatto avverrà nell’area del cratere denominato Shakespeare che ha un diametro di circa 400 km. Il veicolo spaziale dovrebbe colpire un’area a nord-est del grosso cratere Shakespeare (vedi l’immagine sotto per comprendere il punto preciso).

Nel corso dei suoi quattro anni di attività, la sonda Messenger ha spedito sulla Terra oltre 250.000 immagini e una mole impressionante di dati consentendo una piena comprensione dei fenomeni del pianeta più vicino al sole.
A seguito della mancanza di propellente ma anche della forza di gravità solare che lo fa avvicinare sempre più a Mercurio, la sorte della sonda è dunque segnata e l’impatto sarà per forza di cose inevitabile.

Luogo dell’impatto della sonda Messenger della NASA sulla superficie di Mercurio.
Crediti immagine: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington.

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