Smettere di fumare impegna sempre più le risorse di numerosi ricercatori in tutto il mondo in quanto un graduale abbandono del vizio del fumo a livello globale porterebbe vantaggi enormi nel campo della salute e del benessere pubblico. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista on-line PLoS ONE, il processo potrebbe essere aiutato tenendo impegnata la mente in quei giochi o hobby definiti “self-expanding”, letteralmente autoespandeenti, ossia quelle attività ludiche che impegnano il cervello in maniera continuativa ed esponenziale per arrivare alla soluzione.
Un esempio potrebbe essere risolvere i puzzle o tenere a bada il cervello impegnandolo in giochi enigmistici vari, anche con la presenza del proprio parter il quale potrebbe ulteriormente aiutare il fumatore nel suo percorso graduale.
Lo studio, condotto fra gli altri da Arthur Aron, professore presso il Dipartimento di Psicologia della Stony Brook University, si è basato su una serie di risonanze magnetiche funzionali che hanno misurato l’attività del cervello e i cambiamenti del flusso sanguigno di alcuni fumatori impegnati in diversi giochi cooperativi con i loro partner. Secondo i ricercatori, l’impegno che i fumatori profondevano nei giochi sembrava ridurre il desiderio di nicotina. La stessa particolarità autoespansiva dell’impegno mentale prodotto stimolava gli stessi percorsi neurali utilizzati dal desiderio di nicotina, sostituendoli e tenendo a bada lo stesso desiderio di fumare.
I giochi utilizzati nei test erano divisi per gruppi: alcuni di tipo auto espansivo, che richiedevano un impegno continuativo nello svolgimento per giungere alla soluzione, ed altri di tipo non espansivo, che richiedevano tattiche di gioco lineari e non impegnative quanto quelle del primo gruppo. I test hanno dimostrato che i giochi ad impegno continuativo, oltre ad essere più emozionanti e più proficui nel tenere impegnate maggiormente le aree del cervello sottoposte a scansione, producevano un effetto maggiore nel “distrarre” la mente allontanandola dalla desiderio della nicotina.
La ricerca dimostra che ulteriori studi basati sull’impegno mnemonico e su attività cognitive estese nel tempo potranno ampliare ancor di più la conoscenza che si ha del rapporto tra cervello e il bisogno di nicotina. Magari in futuro potrebbero entrare in commercio giochini enigmistici appositamente creati per smettere di fumare.
Uno dei campi ludici da prendere in considerazione in tal senso sarebbe sicuramente quello relativo ai videogiochi. Ai videogames pensati per l’attività fisica, molto popolari negli ultimi anni, potrebbero quindi affiancarsi giochi simili pensati per dire definitivamente addio alla nicotina.
Commenta