Una squadra di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e dell’Università di Vienna ha creato un sistema di imaging cerebrale capace di ricreare l’attività del cervello di animali vivi in tre dimensioni sulla scala del millisecondo. Con il sistema è possibile ricreare registrazioni di attività cerebrali e dei processi delle reti neurali che generano i comportamenti. Il nuovo approccio è stato descritto nel numero di maggio di Nature Methods.

La ricerca si è avvalsa dell’analisi dei cervelli di un verme della specie Caenorhabditis elegans (l’unico organismo per il quale è noto l’intero schema neurale che si basa su un totale di 302 neuroni) e di una larva del pesce Danio rerio.
Secondo il professore del MIT Ed Boyden, uno degli autori della ricerca, è assolutamente necessario conoscere l’attività dei neuroni a monte per stabilire davvero l’attività neuronale, ossia bisogna conoscere l’intera attività del cervello e dei processi neurali fin da quando questi si mettono in moto.
Lo studio potrebbe essere utile nella ricerca dei disturbi cerebrali. Secondo Boyden, infatti, non si conoscono le serie esatte delle cellule coinvolte per ogni disturbo cerebrale e la possibilità di analizzare contemporaneamente tutta l’attività del cervello può aiutare a determinare le funzioni di ogni rete cellulare affinché si possano creare nuove terapie curative.

Il metodo di scanning cerebrale è basato su una tecnologia che crea immagini 3-D misurando gli angoli di raggi di luce incidente. Il microscopio utilizzato utilizza la luce del campione osservato rifrangendola in diverse direzioni e generando circa 400 differenti punti di luce che, ricombinati, che creano la struttura 3D.

Per il futuro, i ricercatori hanno in programma di utilizzare questa nuova tecnica in combinazione con quella dell’optogenetica.

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