Simulazioni al computer per scoprire come i buchi neri inghiottono le stelle
Categoria: Scienze e tecnologia

Distruzione mareale di una stella inghiottita da un buco nero.
Crediti: NASA; S. Gezari (The Johns Hopkins University); and J. Guillochon (University of California, Santa Cruz)
Tamara Bogdanovic, professoressa di fisica presso il Georgia Institute of Technology, ha utilizzato i supercomputer finanziati dalla National Science Foundation per creare simulazioni dettagliate di quei processi durante i quali i buchi neri inghiottono le stelle che si avvicinano troppo alla loro orizzonte degli eventi.
I modelli analizzano i movimenti della stella e quelli del buco nero che avvengono durante l’avvicinamento della stessa stella all’orizzonte degli eventi e la sua definitiva scomparsa dietro di esso. La Bogdanovic ha cercato inoltre di analizzare come i buchi neri supermassicci si fondono tra loro.
Il processo tramite il quale un buco nero inghiotte una stella si verifica quando vi è la cosiddetta “distruzione mareale“, processo nel quale la stella interrompe il suo percorso gravitazionale intorno al buco nero e si avvicina man mano ad esso finendo per essere inghiottita. Questi eventi sono abbastanza rari. Nella Via Lattea occorrerebbero solo una volta ogni 10.000 anni circa. La scia luminosa che tali processi emettono, inoltre, durerebbe solo pochi anni. Per capire come questi eventi avvengono bisognerebbe osservarli e per aumentare le possibilità di carpirli, anche solo occasionalmente, bisognerebbe osservare più galassie oltre alla Via lattea.
Il momento in cui un buco nero, in particolare un buco nero supermassiccio al centro di una di una galassia, inghiotte una grossa massa stellare viene avvertito quando galassie relativamente tranquille aumentano d’un tratto la loro attività nella zona centrale, di fatto illuminandosi con un bagliore improvviso. Grazie a studi del genere si potrà dunque decodificare con maggiore facilità tutti quegli eventi relativi a processi di distruzione mareale delle stelle orbitanti intorno a buchi neri e, tramite i modelli numerici simulati al computer, sarà possibile in futuro osservare una maggiore quantità di eventi del genere. Finora sono stati osservati solo poche decine di eventi simili ma con imminenti indagini astronomiche relative all’attività dei buchi neri supermassicci, la quantità e la qualità delle osservazioni risulteranno nettamente superiore.
Commenta