Un uomo di New York di origine russa si è visto rifiutare un credito da un’agenzia che non ha riconosciuto il suo nome e non aveva intenzione di inserirlo nel proprio database per effettuare l’operazione finanziaria.
Il nome dell’uomo è infatti “God” (Dio in inglese) e l’agenzia, quando l’uomo si è presentato, ha avuto non poche difficoltà ad inserire il nominativo nel database e alla fine ha deciso di non erogargli alcun prestito.
A questo punto l’uomo si è rivolto al tribunale e dopo una breve bega legale si è visto riconoscere il diritto ad avere un prestito ed ha potuto dunque comprare la macchina che desiderava, ossia una Bmw. L’uomo gestisce una gioielleria a New York che ha ereditato dal padre, un russo emigrato negli Stati Uniti.
L’uomo si è giustificato dicendo che il nome God è relativamente diffuso in Russia e che è rimasto sconvolto dal rifiuto dell’agenzia di credito di riconoscere un suo diritto al prestito in base a difficoltà legate al suo nome di battesimo, anche perché non responsabile di alcun protesto precedente.
Il tribunnale ha comunque riconosciuto il suo diritto e l’uomo è potuto entrare nel database dell’agenzia di grezzo e riscuotere il suo prestito. L’agenzia infatti aveva ritenuto il suo nominativo illegittimo evidentemente per difficoltà legate all’aspetto morale, più che illegale, della situazione.
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