Alcuni ricercatori spagnoli hanno creato un’applicazione per Facebook capace di dedurre gli stati emotivi degli utenti analizzando i messaggi sul popolare social network. Secondo i ricercatori, tale applicazione potrebbe essere utile a insegnanti ed educatori in eventuali corsi di formazione on-line suggerendo compiti adatti allo studente al momento opportuno.

L’applicazione è stata sviluppata dai ricercatori dell’Università Autonoma di Madrid (UAM) e, sempre secondo i ricercatori, avrebbe un grosso potenziale nell’analizzare letteralmente le emozioni trasmesse dagli utenti. Secondo gli autori, lo strumento potrebbe essere utile ad educatori insegnanti che sarebbero capaci di analizzare tali informazioni senza guardare il volto dei loro studenti e dei loro allievi.
Secondo Álvaro Ortigosa, uno dei ricercatori coinvolti nel progetto, “SentBuk è un’applicazione esterna per Facebook, che, con il consenso dell’utente, analizza i messaggi che lui/lei pubblica e calcola il suo stato emotivo. Lo strumento si basa su due algoritmi: il primo calcola il carico emotivo di ogni messaggio e lo classifica come positivo, negativo o neutro. Il secondo deduce lo stato emotivo confrontandolo con il carico emotivo dei messaggi recenti”.
Sempre secondo Ortigosa, lo strumento utilizza un linguaggio di analisi tecnica naturale per riconoscere le parole significative per quanto riguarda il carico emotivo. Il software utilizza anche un sistema automatico, del tipo machine-learning.

Tali informazioni, ottenute sempre con l’approvazione degli stessi utenti, sarebbero utili in quei carichi di lavoro abbastanza complessi quando uno studente o un allievo potrebbe avere risultati negativi a seguito di uno stato d’animo non particolarmente congeniale oppure meno positivo del solito. Analizzando le tendenze generali di vari gruppi di studenti durante corsi on-line, l’insegnante potrebbe ottenere feedback simili a quelli si ottengono con un rapporto interpersonale diretto come quello di un insegnante che tiene una lezione in classe davanti ai propri studenti.
Sempre secondo il ricercatore, la tecnica non risulterebbe invasiva e permetterebbe agli insegnanti ed educatori di avere un termometro dello stato emotivo degli allievi osservando ed analizzando, semplicemente, il rapporto con il social network.

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