Sensori per smartphone impiantati direttamente sullo schermo
Categoria: Scienze e tecnologia, Smartphone, cellulari e telefoni
Una squadra di ricercatori del Polytechnique Montreal e della società newyorkese Corning Incorporated sta sviluppando un metodo per incorporare sensori di varia natura e con scopi diversi su un singolo schermo per smartphone. Tali sensori usufruirebbero di sistemi di guide per lo scambio di informazioni scritte tramite laser.
Il lavoro è stata pubblicato sulla rivista Optics Express.
Invece che essere impiantati in zone diverse dello chassis dello smartphone, questi sensori di nuova generazione verrebbero dunque incorporati nello schermo stesso. Una tecnologia del genere avrebbe diversi punti di vantaggio. In primis lo spazio che andrebbero ad occupare i sensori, molto minore rispetto al passato, ed eventualmente anche il costo di produzione.
I sensori sarebbero incorporabili, strato su uno strato, direttamente nel vetro dello schermo. Essi potrebbero, per esempio, analizzare i livelli di zucchero nel sangue, analizzare la temperatura corporea o, in una visione prospetticamente più futuristica, addirittura il DNA.
I ricercatori hanno realizzato due sistemi completamente trasparenti: un sensore di temperatura ed un altro sensore utilizzato per l’autenticazione dell’utente attraverso una luce infrarossa. Tali sensori sono stati applicati su schermi del tutto simili a quelli presenti nella maggior parte degli smartphone odierni.
Se la tecnologia dovesse fiorire, tali sensori potrebbero essere applicati non solo sugli schermi di smartphone ma in qualunque altro oggetto che può essere dotato di chip elettronici, ad esempio finestre, tavoli, elettrodomestici vari dotati di touchscreen trasparente, proprio come quelli che si vedono nei film di fantascienza ambientati nel futuro. Lo scambio di dati tra l’esterno (idealmente il corpo umano, ma anche l’ambiente ad esso circostante) e lo smartphone avverrebbe direttamente tramite il contatto con lo schermo.
I sensori di nuova generazione trasmettono dati attraverso la fotonica, a differenza dei normali sensori elettronici che trasmettono i dati essenzialmente attraverso gli elettroni. Utilizzando la luce, essa può essere fatta passare attraverso tunnel-guida, del tutto trasparenti, ritagliati da tecnologie laser. La tecnica è stata applicata con successo sugli schermi Gorilla® Glass, utilizzati nella maggior parte dei modelli smartphone in circolazione.
Uno dei campi dove una tecnologia del genere potrebbe essere sfruttata è senza dubbio quello relativo alle transazioni sicure su Internet. Attraverso un sistema di autenticazione, di cui ogni smartphone sarebbe dotato, l’identità dell’utente può essere rilevata attraverso raggi infrarossi. Questo metodo rappresenterebbe un ulteriore livello di sicurezza per le transazioni finanziarie tramite smartphone. Invece di utilizzare rischiosi sistemi a radiofrequenza, l’utilizzo della luce infrarossa sarebbe molto più sicura in quanto essa viene bloccata dalla maggior parte dei materiali e quindi non può essere né intercettata né copiata in alcun modo attraverso una tasca una borsa, per esempio.
Raman Kashyap, ingegnere elettrico e fisico presso il Polytechnique Montreal ed uno degli autori dello studio, ha dichiarato soddisfatto: “In questo momento stiamo aprendo il vaso di Pandora“, lasciando intendere che una tecnologia del genere potrebbe essere applicata per utilizzi talmente vari che solo l’immaginazione limitata potrebbe costituire un freno per un suo futuro sfruttamento.
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