Il rilevatore di particelle installato all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale ha rilevato raggi cosmici di qualcosa che non è materia ordinaria. I ricercatori sospettano che a generare questi raggi possa essere la materia oscura. Tuttavia potrebbero essere generati da campi altamente magnetizzati come quelle delle pulsar, stelle di neutroni che ruotano ad altissima velocità emettendo una forte radiazione elettromagnetica.

Sam Ting, uno dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology impegnati nello studio, ha dichiarato che, effettivamente, qualcosa di nuovo è accaduto, ma ancora non se ne conosce l’origine. Tuttavia, sempre secondo lo scienziato, in breve tempo il team sarà in grado di risolvere il mistero.
Attualmente la ricerca è in corso. Il rilevatore con il quale sono stati ottenuti dati è l’Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), specializzato nello studio della radiazione cosmica e utilizzato nella speranza di trovare nuovi tipi di particelle relative alla materia scura o all’antimateria.

Attualmente poco si conosce della materia oscura e le uniche cose che si possono osservare sono gli effetti che essa impone alla materia circostante, in particolare quelli gravitazionali. Si ritiene che la sua gravità riesca a tenere insieme l’intero Universo e che, insieme all’energia oscura, ossia quella misteriosa forza che causa l’accelerazione dell’espansione del cosmo, costituisca il 95% di tutta la materia/energia dell’intero Universo.
Ulteriori rilevazioni si rendono necessarie per verificare se tali impronte rilevate sulla Stazione Spaziale Internazionale siano effettivamente relative a collisioni di materia oscura o siano, più semplicemente, particelle generate da campi altamente magnetici.

Agli inizi del 2014, alcuni esperti di GPS dell’Università del Texas ad Arlington, nel tentativo di calcolare, con un elevato livello di precisione, la massa della Terra, si accorsero che vi era una discrepanza tra la massa “ufficiale” rilevata dall’Unione Astronomica Internazionale e quella rilevata tramite i sistemi satellitari (GLONASS, GPS e Galileo). Tale discrepanza poteva essere spiegata con l’influenza di un alone di materia oscura che circonda la Terra.

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