Scoperta la più fredda nana bruna, ha una temperatura simile a quella del Polo Nord
Categoria: Scienze e tecnologia

Rappresentazione artistica della nana bruna WISE J085510.83-071442.5.
Crediti immagine: jpl.nasa.gov
I telescopi spaziali della NASA Wide-field Infrared Survey Explorer e Spitzer hanno scoperto quella che può essere considerata ad oggi la nana bruna più fredda mai osservata.
Una nana bruna è una tipologia di stella che non arriva ad innescare la fusione dell’idrogeno in elio nel nucleo, come fanno le stelle della sequenza principale. Le nane brune iniziano la loro vita come stelle ma non hanno la massa necessaria per innescare la reazione nucleare. Esse sono più massicce rispetto ai pianeti giganti gassosi ma meno massicce delle nane rosse.
La stella, denominata WISE J085510.83-071442.5, ha una temperatura compresa tra -48 e -13 gradi Celsius (più o meno la temperatura media del Polo Nord) e si trova 7,2 anni luce di distanza, il che la fa diventare la quarta stella più vicina alla Terra. Ha una massa che va da 3 a 10 volte la massa di Giove che la fa diventare, tra l’altro, anche una delle nane brune meno massicce mai osservate. Una massa così relativamente bassa ha fatto inizialmente dubitare gli astronomi. Il corpo avrebbe potuto essere, infatti, solo un pianeta gigante gassoso vagante nello spazio interstellare dopo essere stato espulso dal proprio sistema stellare.
Secondo Kevin Luhman, astronomo presso il Pennsylvania State University’s Center for Exoplanets and Habitable Worlds, la scoperta è molto eccitante. La ricerca potrebbe aiutarci anche a determinare in maniera più precisa le atmosfere di molti pianeti extrasolari che hanno più o meno la stessa temperatura superficiale di questa nana bruna.
La stella è stata individuata a raggi infrarossi in quanto le nane brune risultano invisibili nel campo della lunghezza d’onda della luce visibile. La misura della distanza è stata individuata attraverso il metodo della parallasse unendo i dati dei due telescopi.
Secondo lo scienziato del Jet Propulsion Laboratory della NASA Michael Werner, questa nuova scoperta dimostra che, nonostante noi esseri umani abbiamo passato molti decenni a scrutare il cielo per individuare i nostri vicini stellari più prossimi, l’Universo sembra riservarci sempre molte sorprese. Queste ultime potrebbero infatti non finire qui: nel prossimo futuro ulteriori nuove eccitanti rivelazioni potrebbero giungerci dai telescopi spaziali che scrutano l’orizzonte alla lunghezza d’onda dei infrarossi.

Lo schema mostra Le stelle più vicine al sole e le date delle loro scoperte.
Crediti immagine: Penn State University.
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