La robotica neuromorfica è uno dei settori all’interno del grande campo di ricerca riguardante l’intelligenza artificiale che sta assumendo sempre più importanza negli ultimi anni.
Lo scopo di questo specifico campo di ricerca è quello di arrivare, un giorno, a realizzare robot in grado di copiare tramite software i pensieri della mente umana per poterli poi trasformarli in azioni, come quelle di uso quotidiano, tra cui il camminare e il saper riconoscere gli oggetti o le facce delle persone. Gesti, questi ultimi, che noi esseri umani diamo per scontati fin dalla tenera età ma che per un robot, un macchinario che si affida più che altro a software e codici sorgenti, risultano di una difficoltà ad oggi ancora improponibile.
La robotica neuromorfica si propone la realizzazione dei cosiddetti “robot neurobiologici”, macchine in grado letteralmente di pensare e di provare emozioni proprio come gli esseri umani. Un gruppo di ricercatori attivi in questo settore ha discusso Di tale possibilità alla IEEE International Conference on Robotics and Automation tenutasisi questa settimana ad Hong Kong.
Jeff Krichmar, professore di scienze cognitive presso l’Università della California, Irvine, ha riferito che si sta cercando di costruire robot con un cervello simile a quello umano il quale dispone di una incredibile flessibilità e adattabilità. Al momento, qualsiasi sistema artificiale risulta però ancora molto fragile rispetto ad uno biologico.
Lo scienziato sta però sperimentando la costruzione di robot che possono mostrare disturbi ossessivi-compulsivi proprio come quelli Di cui possono soffrire gli esseri umani, o addirittura robot in grado di provare una sensazione di paura riguardante gli spazi aperti. “Se mettete un roditore in una stanza a lui sconosciuta, si avvicina ai muri. Si nasconde fino a quando non si trova a suo agio, quindi si sposta dall’altra parte della stanza. Lo abbiamo fatto con un robot e e lo abbiamo reso così ansioso da non essere capace di attraversare la stanza”, ha riferito lo scienziato nel corso della conferenza.
A tal proposito, il gruppo di ricerca ha simulato sulle macchine gli effetti della dopamina e della serotonina sui topi, il tutto tramite software. In questo contesto, il gruppo sta tentando di creare un modello matematico valido di tali funzioni del cervello e del sistema cognitivo affinché possa essere funzionale tramite software.
L’obiettivo finale sarebbe costituito dalla creazione di un robot che utilizzi la paura e la prudenza per prendere le decisioni migliori nel corso di scenari reali, come possono essere per esempio situazioni di pronto soccorso.
Una delle prime creazioni del gruppo è stato Carl’s Junior, un piccolo modello robotico simile ad una tartaruga utilizzato in una scuola per aiutare bambini con disturbi dello spettro autistico.
Approfondimenti
- Neurotic Robots Act More Human : Discovery News (in inglese)
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