Un gruppo di ricercatori dell’Università Nazionale di Tecnologia della Difesa cinese ha diffuso un video nel quale un piccolo robot viene controllato con l’ausilio della mente. I movimenti del piccolo robot verrebbero dettati solo tramite l’ausilio del cervello e, come si può vedere dal video, lo stesso robot è capace di andare avanti e indietro e di fare diversi giri. I comandi verrebbero impartiti dalle onde cerebrali inviate dalla testa di una persona sul cui capo sono stati posti diversi elettrodi.
La speciale copertura posta sulla testa, fornita di elettrodi, secondo gli studiosi riesce ad ingrandire il segnale delle deboli onde cerebrali mandandoli direttamente nei computer. Ad un certo punto, infatti, sullo schermo del computer si possono notare gli schemi delle onde cerebrali catturate dal sistema che sono poi servite per far muovere il piccolo robottino.

I cinesi affermano dunque di poter letteralmente leggere i pensieri della gente decifrando unicamente i segnali cerebrali. Al momento, però, sembra che decifrare onde cerebrali possa consentire solo di dettare e di impartire comandi relativi a semplici movimenti come andare o no in una certa direzione.
Il sistema ingrandirebbe e rafforzerebbe i segnali cerebrali prima di spedirli al computer dove verrebbero poi processati tramite un software.
“Il computer trasformerà i pensieri umani in istruzioni di controllo per rimandarli al robot tramite un impianto wireless in modo che si possa controllarne i movimenti, tra cui andare avanti e girare a destra e a sinistra,” riferisce Jiang Jun, uno studente della squadra di ricercatori che è riuscita a realizzare il dispositivo.

Una ricerca del genere fa prevedere che in futuro possano essere controllate armi e veicoli militari a distanza tramite il pensiero. Una situazione che porterebbe enormi vantaggi sia per la velocità di esecuzione dei comandi sia per il lato relativo alla sicurezza degli stessi militari che resterebbero del tutto fuori pericolo perché non presenti sul luogo dell’operazione.
Applicata all’ambiente civile, una tecnologia del genere potrebbe permettere a disabili che non possono utilizzare le mani di poter compiere tutta una serie di azioni per loro attualmente impossibile, dal guidare l’automobile ad utilizzare semplici elettrodomestici casalinghi.

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