Un progetto del MIT sta realizzando un robot la cui capacità principale sarebbe quella di scavare molto rapidamente all’interno di superfici diverse, come per esempio sabbia o fango. Il suo utilizzo potrebbe rientrare nel campo dell’ancoraggio al fondo marino di cavi per le comunicazioni, di sensori per le ricerche scientifiche o anche per il semplice ancoraggio di imbarcazioni.
Il robot, denominato RoboClam, prende spunto dalle capacità di un crostaceo, l’Ensis directus, dalla forma lunga e snella che riesce a scavare nei fondali marini grazie ai bordi del suo guscio estremamente taglienti.
Amos Winter, il professore di ingegneria meccanica a capo della ricerca, pubblicata sulla rivista Bioinspiration & Biomimetics, ha dichiarato che lo scopo principale dello studio era quello di realizzare una macchina scavatrice estremamente abile e allo stesso tempo poco costosa. A tal scopo prendere l’ispirazione dall’Ensis directus è sembrata la via più giusta per cominciare dato che questo crostaceo riesce a scavare anche a lunghe profondità con un consumo di energia davvero molto basso, comparabile a quello di una batteria AA.
Attualmente è stato creato un prototipo funzionante di RoboClam e i test sono avvenuti sia in laboratorio, con superfici create appositamente, sia all’esterno, nelle zone fangose al largo della costa di Gloucester, Massachusetts. Il robottino può scavare ad una velocità di circa 1 cm/s, che è paragonabile alla velocità del crostaceo. Attualmente il robottino sembra limitato perché i suoi motori devono risiedere sopra la superficie dell’acqua. Qualora si trovasse il modo di innestare i motorini impermeabili all’interno della struttura robotica, la velocità dello scavo potrebbe aumentare esponenzialmente.
Il prodotto commercialmente disponibile dovrebbe essere diffuso nei prossimi anni e proprio questo i ricercatori stanno lavorando a stretto contatto con gli ingegneri della Bluefin Robotics, società specializzata nella produzione di struttura robotica, in particolare sottomarini robotizzate per la difesa.
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