Una nana bianca è una piccola stella composta principalmente di materia degenere molto densa. La massa di una nana bianca è paragonabile a quella del Sole e il suo volume è paragonabile a quella della Terra. La sua luminosità è di solito molto minore rispetto a quella del nostro sole.

Si sa già da tempo che le nana bianca possono essere composte, oltre che da idrogeno ed elio, anche da elementi tipici dei materiali rocciosi quali carbonio, silicio e ferro. Ciò che non si è mai capito del tutto è come questo materiale possa trovarsi negli strati superficiali di queste stelle. Una delle ipotesi principali al riguardo vedeva questo materiale transitare dal centro della stella verso l’esterno.

Il mistero sembra essere stato risolto da un team guidato da Martin Barstow presso l’Università di Leicester, in Inghilterra, che ha analizzato 89 mani bianche con il Far Ultraviolet Spectroscopic Explorer. La materia sembra essere il risultato di contaminazioni dei sistemi planetari formatisi intorno alla stella.
Ciò dimostra che le nane bianche sono il risultato finale di stelle simili al nostro sole che una volta rappresentavano il centro di sistemi planetari in cui erano presenti pianeti rocciosi come la Terra. Tali corpi rocciosi sarebbero stati poi, nelle fasi finali della vita della stella, inghiottiti da quest’ultima. Ciò conferma, inoltre, il destino finale del sole, che molto probabilmente si trasformerà tra diversi miliardi di anni in una nana bianca, e del nostro sistema planetario, con i pianeti interni rocciosi, tra cui la Terra, inghiottiti da quel che rimane del sole.

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