Le misure e le distanze orbitali dei quattro pianeti vicini al sistema binario 55 Cancri in comparazione con i pianeti interni del sistema solare.
Crediti: Center for Exoplanets and Habitable Worlds, Penn State University

55 Cancri è un sistema binario nella costellazione del Cancro, distante circa 41 anni luce da noi. Il sistema è composto da 55 Cancri A, di poco inferiore al nostro sole, e da 55 Cancri B, una nana rossa di classe M3.5-4V.
Al momento, sono stati individuati ben cinque pianeti orbitanti intorno al sistema. Il mistero relativo a questo sistema binario, rimasto per anni non spiegato, riguardava i due pianeti più vicini che sembravano avere una massa troppo grande in relazione all’orbita relativamente piccola che attraversavano. I due pianeti gassosi interni erano collocati ad una distanza dalla loro stella minore a quella che separa il sole da mercurio.

Questi due pianeti erano così massicci che non ci si spiegava come facessero a non cadere verso 55 Cancri A oppure a scontrarsi tra di loro attratti dalla reciproca forza di gravità. Secondo le simulazioni svolte fino ad oggi, questo sistema composto dalle due stelle e da questi due pianeti interni non poteva reggere. Uno di quei pianeti, 55 Cancri e, Un “nettuniano caldo”, ha otto volte la massa della Terra e orbita intorno alla sua stella in sole 18 ore. L’orbita risulterebbe inoltre molto eccentrica a causa delle complesse relazioni orbitali con 55 Cancri b, il gigante gassoso simile a Giove.

Un nuovo studio condotto dallo studente Benjamin Nelson della Penn State University in collaborazione con alcuni docenti e astronomi ha reso noto un modello praticabile in relazione al sistema di 55 Cancri.
Uno dei coautori della ricerca, il professore di astronomia e astrofisica Eric Ford, ha dichiarato che il sistema planetario di 55 Cancri oltre ad essere uno dei più suggestivi mai osservati, risulta essere anche uno dei più complessi in relazione alle orbite dei pianeti intorno al sistema binario. Grazie anche ad alcune simulazioni computerizzate, basate sui dati di numerose precedenti osservazioni, gli astronomi hanno scoperto che sono proprio le particolari orbite dei pianeti interni e le loro masse peculiari a far sì che il sistema si regga in piedi senza che vi siano impatti di alcun tipo.

Nonostante il sistema binario di 55 Cancri sia relativamente vicino alla Terra da risultare quasi osservabile anche ad occhio nudo, le precedenti osservazioni non avevano mai tenuto conto delle relazioni orbitali reciproche tra gli stessi pianeti interni ed avevano calcolato in modo vago le proprietà intrinseche di 55 Cancri e. A giustificazione di ciò, c’è anche da specificare che calcolare un modello simile a quello di 55 Cancri che non porti ad alcun impatto astronomico distruttivo per miliardi di anni, richiede uno sforzo computazionale non indifferente. Proprio per questo, secondo Ford, abbinare ai nuovi strumenti ipertecnologici per la scoperta di nuovi esopianeti, modelli computazionali e statistici altrettanto validi, risulterà determinante per il futuro campo di osservazionee dei pianeti extrasolari e delle loro proprietà orbitali.

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