Il cosiddetto pianeta X è un pianeta ipotetico che orbiterebbe intorno al sole al di là dell’orbita di Nettuno. La ricerca di questo pianeta ipotetico iniziò originariamente a causa delle irregolarità dell’orbita di Nettuno che poteva essere disturbata dalla presenza di un corpo non ancora visibile. Questo corpo fu chiamato “pianeta X” da Percival Lowell nel 1905.
Inizialmente si pensava che fosse Plutone, scoperto nel 1930, ad essere l’elemento disturbatore. In seguito ci si rese conto che la massa di Plutone (poi relegato a pianeta nano molti decenni dopo) non era sufficiente.

Più recentemente, nel 2008, un team giapponese presso l’Università di Kobe ha pubblicato alcuni calcoli che suggerivano l’esistenza di un pianeta di dimensioni fino a due terzi di quelle della Terra, in orbita attorno a circa 100 UA dal sole. Ad oggi, non sono state ancora trovate prove della sua esistenza nonostante la caccia continui incessantemente.
Un nuovo studio portato avanti dal Wide-Field Infrared Survey Explorer (WISE) della NASA non ha rivelato alcuna traccia del pianeta X. Gli scienziati non escludono però che il corpo possa essere una stella più piccola del sole e con una luminosità talmente bassa da non essere rilevabile (teoria della stella Nemesis). Tale stella, probabilmente una nana bruna, non sarebbe capace di innescare le reazioni nucleari tipiche di una stella come il sole ma conterrebbe comunque la massa necessaria per agire da corpo disturbatore per le orbite dei pianeti nani e dei pianeti esterni del sistema solare.
Tale stella potrebbe inoltre causare lo spostamento periodico delle meteoriti dalla Nube di Oort verso le orbite dei pianeti interni. Secondo una teoria, una di queste piogge periodiche di meteoriti avrebbe anche causato l’estinzione di massa di dinosauri e non è escluso che eventuali impatti si possano ripetere in futuro.

Ora, con la scoperta del nuovo pianeta nano 2012 VP113, i giochi si fanno di nuovo caldi in quanto tale corpo e la sua orbita sarebbero compatibili con l’esistenza di un corpo maggiore delle dimensioni di quelle della Terra nella zona della nube di Oort che farebbe da perturbatore delle orbite di Sedna e del nuovo pianeta nano, oltre che delle orbite di Urano e Nettuno.
Secondo Kevin Luhman della University of Pennsylvania, la ricerca sarebbe ancora agli inizi e il desiderio di scoprire il contenuto esterno del nostro sistema solare risulta essere sempre più forte. “Vorremmo sapere cosa c’è là fuori”, ha riferito.

Nel 2011 un nuovo studio ha determinato spostamenti anomali nelle orbite delle comete che si trovano nella fascia esterna della nube di Oort. Lo studio ha teorizzato l’esistenza di un pianeta gigante gassoso soprannominato poi Tyche.
Al di là delle varie teorie e dei vari tentativi, la ricerca di questo misterioso corpo X continua e non è escluso che un giorno si possano raccogliere i dati necessari per l’identificazione definitiva dell’oggetto disturbatore, sia esso un pianeta a una stella.

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