Ribellione dei robot senzienti, nasce la Foundation for Responsible Robotics
Categoria: Scienze e tecnologia
Un’eventuale ribellione di robot o comunque entità informatiche super intelligenti nel futuro sembra sempre di più allontanarsi dal campo della pura speculazione o addirittura della fantascienza verso campi di previsioni sempre più realistiche da parte di futurologi, scienziati ed esperti del settore.
Il rapido sviluppo nella tecnologia dell’automazione, nell’informatica e nella propagazione delle reti di terminali porta sempre più personaggi autorevoli nel campo delle scienze e delle tecnologie a lanciare anatemi o avvertimenti riguardo ai possibili pericoli di una futura intelligenza artificiale che potrebbe addirittura portare all’annientamento totale della razza umana così come la conosciamo.
Se per transumanisti e fautori della singolarità tecnologica l’avanzamento della tecnologia e la fusione dell’uomo con essa viene vista sempre con più favore, la parte di scienziati che non vede di buon orecchio uno così veloce avanzamento nel campo dell’intelligenza artificiale, così rapido da non poter poi più essere controllato, diventa sempre più grande.
È proprio in questo contesto che è stata fondata la Foundation for Responsible Robotics (FRR), una associazione di studiosi e scienziati di varie discipline che ha il fine di poter meglio comprendere e forse regolarizzare in qualche modo la rivoluzione robotica che, nonostante si ponga come un per la società umana, potrebbe rivelarsi anche la causa principale di un notevole cambiamento nelle nostre abitudini di vita per il quale forse ancora non siamo pronti.
L’associazione è stata fondata, tra gli altri, anche da Noel Sharkey, professore di intelligenza artificiale e robotica all’Università di Sheffield, il quale spiega che ci troviamo sulla cuspide di una rivoluzione robotica avallata, peraltro, da governi mondiali e dalle aziende che vedono in essa una nuova possibilità di slancio economico e produttivo.
Secondo lo scienziato, infatti, nonostante l’impatto dirompente della crescente automazione nei nostri luoghi di lavoro, nelle nostre strade e nelle nostre case, i potenziali rischi collegati ad essa non sono sto ancora stati ben compresi o comunque diffusi a favore della conoscenza del pubblico.
Secondo una stima, il numero dei robot di servizio salirà 31 milioni di unità entro il 2018 ed essi lavoreranno in vari campi, dalla sanità alla cura dei bambini o degli anziani fino alle attività in cucina o nell’agricoltura e nell’allevamento.
“Dobbiamo fare in modo che la futura pratica della robotica sia per il bene del genere umano, piuttosto che per guadagni a breve termine. Le politiche in materia di robotica devono mantenere standard etici e sociali di correttezza e giustizia”, riferisce Aimee van Wynsberghe, co-fondatrice e presidente della FRR.
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