La maggior parte dei polli che vivono negli allevamenti intensivi passa una vita infelice, chiusi dalla nascita alla morte in gabbie piccolissime, senza alcuna soddisfazione. Secondo alcuni, addirittura l’infelicità dei polli inciderebbe negativamente sulla qualità della loro carne. Per cercare di alleviare la loro situazione, Austin Stewart, un assistente universitario della Iowa State University, ha pensato bene di ricreare una realtà fittizia, del tutto virtuale, per polli e galline.

Il progetto è in realtà completamente fittizio e sarebbe nato per far riflettere le persone comuni su come trattiamo i nostri animali negli allevamenti e conseguentemente come trattiamo noi stessi in quanto spesso viviamo, senza rendercene conto, proprio come i polli, chiusi in piccole scatole e compiendo le stesse azioni dalla mattina alla sera.
A quanto pare l’assurdo progetto avrebbe colpito nel segno in quanto diverse testate web starebbero già riproponendolo nei loro siti.

Così è stato creato anche il sito fittizio nel quale si descrive un casco virtuale per galli che ricrea un ambiente più naturale e consono. I polli che indosserebbero questo piccolo casco virtuale verrebbero trasportati immediatamente in aperta campagna, con praterie e campi a perdita d’occhio.
La strumentazione sarebbe dotata anche di un microfono affinché i polli possano chiocciare a distanza tra loro. I polli crederebbero realmente di stare vivendo una vita meravigliosa a contatto con la natura.
L’assurdo strumento, denominato Virtual Free Range, sarebbe una combinazione tra l’Oculus Rift e Second Life.

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