Mappa di raggi gamma centro della Via Lattea. L’immagina destra mostra la stessa mappa senza le origini conosciute: la quantità è ancora notevole.

Ulteriori analisi di una grande massa di raggi gamma provenienti dal centro della Via Lattea indicherebbero la presenza di notevoli quantità di materia oscura localizzata in quella regione.
Il nuovo studio è stato portato avanti dagli scienziati del Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) in collaborazione con i colleghi dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) e del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che hanno ulteriormente analizzato i dati della Fermi Gamma-ray Space Telescope della NASA.
I dati indicano un eccesso di raggi gamma ad alta energia chi è coerente con diversi modelli della materia oscura. Gli scienziati hanno verificato se queste missioni potessero essere spiegate con la presenza di pulsar o con collisioni tra nubi di gas e i raggi cosmici e sono arrivati alla conclusione che la causa principale poteva essere solo la presenza in loco di una notevole quantità di materia oscura.
Precedenti modelli indicavano la presenza di materia scura al centro della nostra galassia in quanto la materia normale viene attratta verso questo punto con alta densità di energia ma non vi era mai stata alcuna conferma osservativa ne erano stati analizzati i dati in tal senso.
Non si conosce da cosa sia composta la materia oscura ma gli scienziati hanno proposto, per esclusione, che queste emissioni possono essere prodotte dall’annientamento e dal decadimento delle cosiddette WIMP (Weakly Interacting Massive Particles), una delle particelle esotiche candidate a spiegare la natura della materia oscura. Potrebbe essere il primo caso di annichilazione della materia oscura mai osservato.
Tuttavia la convalida di queste interpretazioni necessita di ulteriori osservazioni di processi di annichilimento; altre future osservazioni in tal senso potrebbero avvenire nel cosmo o anche nel Large Hadron Collider (LHC) con gli appositi esperimenti tuttora in corso.
Nonostante la grande quantità di materia oscura che dovrebbe essere presente al centro della galassia, il rilevamento dei suoi effetti viene complicato dall’inquinamento di altri raggi gamma prodotti nella stessa regione. Gli scienziati intendono, quindi, analizzare regioni che, nonostante abbiano una minore presenza di materia oscura, risultino almeno meno “inquinate”. Un obiettivo in tale direzione potrebbero essere le galassie nane che orbitano intorno alla Via Lattea. Tuttavia essendo queste più lontane e contenendo molta meno materia oscura al loro centro, le osservazioni dovranno essere per forza di cose più lunghe e la quantità di dati dovrà essere più dettagliata per ottenere rilevazioni sicure.

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