Quante galassie ci sono nell’Universo? Domanda difficile a cui si può rispondere solo facendo una stima basata sul cosiddetto principio cosmologico, concetto secondo il quale l’universo risulterebbe omogeneo e isotropo a grandi scale.
Mario Livio, un astrofisico presso lo Space Telescope Science Institute di Baltimora, ha rilasciato un’intervista a Space.com in cui ha ragionato su quante galassie ci possano essere nell’Universo, osservabile e non. Livio si è basato sull’eXtreme Deep Field, una compilazione di scatti fotografici del telescopio spaziale della NASA Hubble, uno dei risultati della costante ricerca dell’uomo nella ricerca delle galassie primordiali del cosmo per poterne meglio comprendere non solo la nascita e lo sviluppo ma anche la sua vastità e, possibilmente, acquisire qualche stima numerica.

La stima su quante galassie possano esistere nell’Universo

Stimare quante galassie ci siano nel cosmo è sempre risultato difficile. Anche una complessa simulazione computerizzata dell’Universo che prende in esame una regione ampia varie centinaia di milioni di anni luce non si avvicina neanche ad una visione complessiva del tutto. Tuttavia è possibile fare una stima ad ampio raggio in base alle immagini di cui sopra. Il telescopio spaziale Hubble sembra abbastanza adatto allo scopo in quanto si trova al di fuori dell’atmosfera terrestre ed ha una grande apertura dello specchio principale che permette di coprire una porzione di spazio relativamente ampia rispetto agli altri telescopi terrestri. Livio ho dichiarato che la stima più probabile è compresa tra i 100 miliardi e 200 miliardi di galassie.
La stima è basata su varie immagini, a cominciare da quella del 1995 denominata “Hubble Deep Field”. L’immagine fu scattata tramite un’osservazione durata 10 giorni e riprende circa 3.000 deboli galassie situate a grande distanza dalla Via Lattea. Nel 2004 Hubble riprese altre immagini che mostravano circa 10.000 galassie. E ancora nel 2012 è stato fatto un nuovo puntamento e sono state riprese circa 5.500 galassie in un campo più ristretto (quest’ultima compilazione fu denominata “Deep Field eXtreme”).
Livio ha dichiarato che qualsiasi strumentazione venga utilizzata per un conteggio delle galassie nell’universo, i risultati sono quasi sempre più o meno gli stessi. Analizzando infatti queste porzioni di universo, relativamente piccole se confrontate non solo con l’intero universo ma anche solo con quello osservabile, è possibile determinare alla lunga il conteggio totale delle galassie dell’intero universo, sempre supponendo che non siano presenti variabili cosmiche di grande portata e che l’universo sia più o meno omogeneo in ogni sua area (concetto che si basa sul principio cosmologico, supportato anche dallo studio della radiazione cosmica di fondo).
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Siamo fortunati nel poter stimare il numero di galassie

Il fatto che siamo in grado di determinare il numero complessivo delle galassie nell’universo ci fa capire che siamo in un certo senso fortunati perché esistiamo in un’età dell’universo ancora relativamente giovane. In un remoto futuro non sarà possibile agli eventuali esseri viventi di quell’epoca determinare non solo il numero delle galassie esistenti nell’universo ma anche la sua stessa età ed il fatto che esso sia nato da una singolarità come il Big Bang.
Questo perché le galassie si allontanano l’una dall’altra ad una velocità maggiore di quella della luce (cosa non in contrasto con le teorie di Einstein che si riferiscono alla velocità nello spazio e non dello spazio stesso). In un futuro molto lontano le galassie saranno quindi così lontane l’una dall’altra che la luce di una singola galassia non farà in tempo a propagarsi per raggiungerne un’altra ed essere osservata. Non dimentichiamo, inoltre, che questa espansione è anche in accelerazione e quindi più tempo passa più velocemente le galassie si allontanano tra loro.

E nel multiverso?

Livio ha inoltre preso in considerazione anche la teoria del multiverso, secondo cui il nostro Universo sarebbe solamente il risultato di un incidente fortuito. Se questa teoria si rivelasse un giorno veritiera moltiplicherebbe ovviamente in maniera esponenziale il numero delle galassie esistenti anche se non abbiamo alcun modo non solo di ottenere dati sulla loro quantità ma anche di sapere come esse siano fatte (sempre che esista nel multiverso qualcosa di paragonabile al concetto che abbiamo noi di galassia), in quanto ogni singolo universo potrebbe avere leggi fisiche diverse dagli altri.

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