I due sviluppatori Ricardo Gruber e Marco Hernandez hanno finalmente lanciato una delle app più desiderate degli ultimi mesi, Pooductive. Si tratta di un’applicazione per l’iPhone che facilita la scoperta di altri utenti (che hanno installato la stessa app) che stanno defecando seduti sulla tazza del gabinetto per poter messaggiare con loro.
Si tratta dunque di un metodo per connettersi con altri “poopers” (i pooper dovrebbero essere coloro che si trovano seduti sulla tazza del WC per l’atto della defecazione, non esiste un termine italiano per tradurli).
Questo incredibile servizio di localizzazione e di chatting può collegarsi con persone di tutto il mondo a patto che abbiano installato sul proprio iPhone la stessa applicazione.
Come gli stessi produttori ricordano, Pooductive può essere pensata come un luogo dove le persone possono incontrarsi per godere della loro pezzetto zen di giornata.
Secondo gli sviluppatori, l’insopportabile e alienante noia che assale ognuno di noi quando si sta seduti sulla tazza del gabinetto è un’esperienza universale. Un’app del genere risulterebbe dunque un modo per alleviare questi sintomi.
I produttori hanno ottenuto il finanziamento tramite il sito di crowfounding Kickstarter. Una volta installata l’app e creato un accanto con il nome utente la password (non è richiesto alcun indirizzo di posta elettronica), il programma richiede di accettare i termini per l’utilizzo (no pornografia e nessun materiale offensivo) e quindi connette l’utente sia a livello locale che globale con altri utenti che verosimilmente stanno seduti sulla tazza del WC stanno utilizzando la stessa applicazione. Si può partecipare anche a chat di gruppo.
L’app è stata lanciata il 16 agosto e ha già totalizzato più di 20.000 iscrizioni.
A livello tecnico si tratta di un’applicazione di messaggistica, come ce ne sono a milioni per iPhone e per Android, ma, come ricordano gli sviluppatori, si tratta in realtà di una comunità fatta di persone che si trovano tutti nella stessa posizione e che stanno facendo tutti la stessa cosa.
Un buon modo per scambiarsi idee, pareri e, perché no, anche qualche selfie dell’opera d’arte appena espulsa nella tazza.
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