PLATO, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea per scoprire pianeti gemelli della Terra
Categoria: Scienze e tecnologia
L’Agenzia Spaziale Europea ha approvato PLATO, una missione che si baserà sulle osservazioni di un telescopio spaziale il cui lancio è previsto per tra il 2022 e il 2024 e il cui scopo è individuare pianeti quanto più possibile somiglianti alla nostra Terra per dimensioni, massa, distanza dalla propria stella, presenza di acqua allo stato liquido e altre caratteristiche tipiche del nostro pianeta. In pratica la missione dovrà valutare e verificare l’abitabilità degli esopianeti scoperti.
Il progetto è stato sviluppato e finanziato dalle agenzie spaziali italiana, svizzera e svedese. Secondo Heike Rauer, la missione aprirà un nuovo entusiasmante capitolo nella ricerca di pianeti extrasolari con possibile presenza di acqua e addirittura di vita. Si potrà infatti verificare in maniera definitiva se i sistemi planetari come il nostro risultino essere evenienze rare oppure abbastanza diffuse nella nostra galassia e quindi nell’Universo.
La missione durerà sei anni e il telescopio osserverà oltre un milione di stelle, comprese quelle più vicine al sole, il che potrebbe portare alla probabile scoperta di migliaia di altri esopianeti.
Il metodo utilizzato dal telescopio sarà ovviamente quello dei transiti planetari, processo che prevede la sovrapposizione di un pianeta tra noi e la sua stella in modo che la luminosità di quest’ultima diminuisca e possa favorire l’identificazione del pianeta. PLATO però dovrebbe consentire di andare un passo oltre; attraverso l’analisi di fasci di luce provenienti dalla stella e sovrapposti al pianeta, potrà rilevare la struttura del corpo tramite una tipologia di studio denominata astrosismologia che prevede di analizzare le vibrazioni della luce stellare.
Oltre ad utilizzare fotocamere di alta qualità, PLATO disporrà di diversi specchi (è dotato di 34 telescopi singoli con un’apertura di 12 centimetri ognuno) e potrà usufruire, naturalmente, del vantaggio di operare al di là dell’atmosfera terrestre e di evitare il “rumore di fondo” prodotto da quest’ultima che si rivela essere un vero proprio agente disturbatore per quanto riguarda le osservazioni condotte dalla Terra. PLATO si disporrà in una posizione fissa intorno alla Terra, in una zona in cui l’attrazione gravitazionale del sole e della Terra si annullano a vicenda. Ciò dovrebbe portare ad osservazioni atte alla scoperta di altri pianeti con un dettaglio mai utilizzato prima.
In particolare, PLATO si concentrerà su quei pianeti tra cui distanza dalla loro stella è simile o più piccola della distanza tra la Terra e il sole. Ciò potrebbe portare alla scoperta di un sistema planetario gemello del nostro.
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