Più pericolosi gli asteroidi o le comete in eventuali impatti con la Terra?
Categoria: Scienze e tecnologia
La discussione riguardante i livelli di pericolosità degli asteroidi o delle comete in relazione ad eventuali fortuiti impatti disastrosi con la Terra divide astronomi e ricercatori ormai da molti decenni. Secondo molti astronomi, gli asteroidi sarebbero molto più pericolosi delle comete in quanto più numerosi nella zona dei pianeti interni.
Tuttavia le comete, rispetto ai cosiddetti Near-Earth Asteroids (NEA, gli asteroidi potenzialmente più pericolosi e con orbite più vicine alla Terra), possiedono orbite molto più irregolari e spesso meno prevedibili. I risultati potenzialmente catastrofici dovuti all’impatto delle comete con la Terra non sarebbero inoltre minori di quelli relativi agli impatti con gli asteroidi.
Secondo Mark Boslough, ricercatore dei Sandia National Laboratories in New Mexico, le comete potrebbero provocare esplosioni e crateri da impatto molto più grandi, portando a livelli di danno molto maggiori. A causa della loro velocità, infatti, che può essere anche tre volte più veloce dei NEA, una cometa produrrebbe un potere distruttivo nove volte più alto rispetto a quello di un asteroide della stessa massa. Inoltre le comete, per loro natura, al contatto con l’atmosfera terrestre emettono in maniera violenta diversi tipi di gas a causa del calore creato con l’attrito. Tali emissioni si comporterebbero come una sorta di piccoli propulsori che non farebbero altro che aumentare ulteriormente la velocità dell’oggetto e rendere la previsione del luogo di impatto ancora più difficile.
La stessa enorme velocità non permetterebbe agli astronomi e ai ricercatori di individuarle in tempo e ciò potrebbe portare a danni a perdite di vite umane molto maggiori rispetto ad eventuali impatti con gli asteroidi. Le orbite di questi ultimi, infatti, possono essere molto più prevedibili e gli eventuali impatti possono essere annunciati anche molti anni prima, con tutti i vantaggi del caso.
Per quanto riguarda le comete, la finestra di previsione risulta essere alquanto limitata. Secondo Bill Ailor, ingegnere capo presso il Center for Orbital and Reentry Debris Studies at The Aerospace Corporation, se si è fortunati eventuali impatti con comete si possono prevedere solo sino a due anni prima dell’impatto. Anche se possono sembrare molti, due anni sarebbero poco sufficienti per studiare e mettere in atto una strategia con la quale si possa cambiare l’orbita dell’oggetto. Questa, infatti, risulterebbe cosa alquanto complicata che necessiterebbe di anni di studio e ulteriori anni per l’eventuale realizzazione che dovrebbe vedere la costruzione e il lancio di una sonda robotica che si incontri con la cometa e la spinga fuori dalla sua orbita lentamente.
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