Hydrolycus scomberoides: questo è il nome scientifico del payara, definito anche pesce vampiro a causa dei suoi lunghi denti aguzzi con i quali massacra le sue vittime.
Endemico del Venezuela (dove viene denominato cachorra o chambira) è un predatore ed è considerato uno dei pesci più aggressivi e pericolosi del mondo superando, per quanto riguarda queste particolari caratteristiche, anche i ben più famosi piranha dei quali, peraltro, si nutre voracemente.

Il payara è presente in particolare nel bacino amazzonico e lo si può spesso trovare alla foce del Rio Tapajós, nelle acque tropicali che costeggiano il Venezuela e in Ecuador. Nel corso delle sue migrazioni per favorire la riproduzione può percorrere comunque lunghe distanze.
Di un intenso colore argenteo, il payara è un pesce carnivoro che può arrivare fino ai 18 chilogrammi di peso. L’esemplare più lungo mai catturato misurava 110 centimetri di lunghezza ma si stima che questa specie posso arrivare fino ai 3 metri.
Nonostante l’aggressività, il payara si sta diffondendo negli ultimi anni anche presso gli hobbisti acquariofili. Una volta adattatosi alla vita da acquario, normalmente il pesce smette di crescere e non supera quasi mai i 6/12 mesi di età e i 12 cm di lunghezza.

Ciò che colpisce di questa specie è la velocità e l’aggressività con le quali attaccano gli altri pesci. Con le due grandi zanne inferiori, aguzze e taglienti, sono capaci di divorare prede lunghe quasi quanto il loro corpo ma attaccano anche prede più grandi di loro facendole a pezzi ed ingoiandole poco alla volta. Sono soliti nutrirsi di piranha e si segnalano proprio per essere l’unica specie predatrice di questi famosi pesci carnivori.

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