È stata una notte di fuoco quella appena passata in Pakistan con la temperatura che non è mai andata sotto i 35° centigradi. L’ondata di caldo che sta sconvolgendo il paese ha già causato 474 morti e il conteggio non accenna a rallentare.
Ad essere maggiormente colpita è la parte meridionale del paese, in particolare la provincia di Sindh e il capoluogo Karachi.
Nella sola Karachi, da sabato, sono morte 131 persone e le temperature sono aumentate fino a raggiungere, per buona parte della giornata, i 44° centigradi, ossia la temperatura più alta registrata in Pakistan da oltre 15 anni.
A peggiorare la situazione vi sarebbero le continue interruzioni di corrente e l’avvento del mese sacro del Ramadan che comporta il digiuno, da parte dei fedeli, dall’alba al tramonto. Una dieta che non farebbe altro che diminuire ancora di più il livello di sopportazione del corpo umano in situazioni così estreme.
Diversi ospedali della zona sono in fibrillazione a causa del grosso numero di cadaveri che devono gestire nei loro obitori. Tuttavia le previsioni concedono una piccola speranza in quanto si starebbero avvicinando piogge monsoniche che dovrebbero ridurre la temperatura.
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