Presso il Richard M. Ross Heart Hospital è in fase di test quello che è considerato il pacemaker cardiaco più piccolo del mondo. L’oggetto, delle dimensioni di una pillola vitaminica, è già stato impiantato nel petto di una donna, una ex bibliotecaria settantasettenne che soffre di fibrillazione atriale da anni.
La donna ha riferito di essere stata attratta da questo nuovo pacemaker in quanto sembra molto semplice. In effetti, il dispositivo, che è totalmente wireless, viene infilato attraverso un catetere e quindi attaccato direttamente al muscolo cardiaco.
Secondo il cardiologo John Hummel, uno dei principali ricercatori che hanno portato alla creazione del dispositivo, ha dichiarato che il pacemaker, pur essendo sperimentale, contiene tutto ciò che è necessario per dispositivi del genere, compresi batteria ed elettrodi di stimolazione. Tutto in un piccolo contenitore di metallo di dimensioni valutabili in millimetri.
Secondo i medici, se il dispositivo avesse successo, si potrà fare un grosso passo avanti verso tecnologie per il ripristino della funzione cardiaca molto meno invasive di quelle attuali, il tutto a beneficio dei pazienti.
Questo sarebbe solo il primo dei vantaggi. Un altro dei punti a favore sarebbe rappresentato dal tempo per impiantare il dispositivo al paziente, molto minore rispetto alle operazioni chirurgiche necessarie per impiantare i tipici pacemaker, che prevedono, di solito, una incisione nel petto e l’immissione di cavi elettrici nel cuore.
Per il momento il piccolo dispositivo verrà testato solo su persone con difetti cardiaci legati a bradicardia, ossia pazienti i cui cuori non riescono a pompare abbastanza sangue nel corpo e che hanno bisogno di un’unica stimolazione ventricolare.
Per il futuro, si prevede che il dispositivo possa essere testato su 780 pazienti in 50 centri in tutto il mondo.
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