Secondo una nuova ricerca pubblicata sull’Endocrine Society’s Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (JCEM), le persone con un’obesità grave che soffrono di carenza di vitamina D avrebbero ancora più difficoltà ad essere fisicamente attive rispetto alle persone con obesità grave che non mostrano deficienza di vitamina D.

Lo studio ha visto la partecipazione di 252 persone gravemente obese le quali hanno dovuto percorrere a piedi 500 metri ed hanno dovuto effettuare un esercizio fisico salendo e scendendo uno scalino 50 volte. Le persone erano divise in tre gruppi, a seconda del livello di carenza di vitamina D.
I ricercatori hanno scoperto che le persone con livelli più alti di vitamina D avevano minore difficoltà nell’effettuare la camminata e l’esercizio rispetto alle persone con il livello di carenza più grave. Inoltre, le persone con minore carenza di vitamina D risultavano avere anche un indice di massa corporeo leggermente migliore a quello degli obesi con una carenza più grave.

Lo studio dimostra che aumentare il livello di vitamina D nelle persone con obesità grave può risultare determinante non solo ai fini di uno stile di vita migliore ma anche ai fini di un contrasto forte ad eventuali gravi peggioramenti delle condizioni fisiche che possono portare a morte prematura.
Secondo Tomás Ahern, uno degli autori dello studio, ben il 43% delle persone affette da obesità grave corre rischio di carenza di vitamina D. Secondo Ahern, tale carenza potrebbe essere combattuta con un maggior numero di ore passate all’aperto in quanto la luce del sole aumenta la naturale produzione di vitamina D nell’organismo.

Secondo i canoni statunitensi, l’obesità si definisce grave quando l’indice di massa corporea è superiore a 40. Le persone con obesità grave hanno funzionalità fisiche scarse rispetto alle persone con un indice di massa corporea sano ma questa ricerca svela che gli obesi gravi con carenze di vitamina D trovano ulteriore ostacolo nel contrastare una vita sedentaria.

Approfondimenti