Gao Xiaotian e Binhao Jiang, due fisici cinesi attivi presso l’Istituto di Tecnologia di Harbin, hanno proposto un metodo alternativo per comunicare via radio con i veicoli spaziali in fase di rientro verso la Terra. L’articolo è stato pubblicato questa settimana su Journal of Applied Physics.
Come sanno bene i due fisici, i blackout comunicativi con veicoli spaziali si verificano molto spesso e sono causa di forte ansia del personale sulla Terra preposto in particolare a coadiuvare la fase di rientro a casa del veicolo.

Il nuovo approccio di due fisici cinesi potrebbe essere applicato anche a veicoli ipersonici come aerei militari futuristici e missili balistici. Secondo due fisici, i blackout comunicativi si verificano perché, a cinque o più volte la velocità del suono, un involucro di aria ionizzata calda circonda il velivolo riflettendo i segnali elettromagnetici e interrompendo a più riprese la connessione radio.
Secondo i due fisici, ridisegnando l’antenna in modo tale che possa creare una condizione di risonanza o oscillazione elettromagnetica tra la guaina di plasma che circonda il veicolo e l’aria circostante sarebbe possibile migliorare di molto la comunicazione con la Terra. I due hanno proposto quindi un secondo strato di antenne al fine di creare la condizione di risonanza.

Lo strato aggiuntivo di antenne funzionerebbe come una sorta di condensatore accumulando l’energia elettrica mentre la guaina di plasma agirebbe come un induttore resistendo a variazioni di corrente elettrica che ci passa attraverso. Condensatore ed induttore, Accoppiati insieme, formerebbero il circuito risonante. “Come risultato la radiazione elettromagnetica può propagarsi attraverso lo strato abbinato e la guaina di plasma apparirebbe come non esistente”, dichiara Gao.

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