Due astronomi giapponesi, Koichi Nishiyama e Fujio Kabashima, hanno scoperto, con un’osservazione avvenuta il 31 marzo, una nuova nova nella costellazione del Cigno. Una nova è un’esplosione nucleare causata dall’accrescimento di idrogeno sulla superficie di una nana bianca. Le novae non sono da confondere con le supernove. L’esplosione avviene perché i gas vengono compattati sulla superficie della nana bianca dalla sua intensa gravità, poi compressi e riscaldati fino ad arrivare a temperature molto alte. La reazione nucleare avviene quando l’idrogeno arriva ad una temperatura di circa 20 milioni di gradi kelvin, momento nel quale ha inizio il ciclo del carbonio-azoto.

L’enorme quantità di energia liberata da questo processo proietta via i restanti gas che fuoriescono dalla superficie della nana bianca producendo un’esplosione estremamente luminosa. Una sola nana bianca può produrre più nove nel corso della sua esistenza in quanto l’idrogeno, che si disperde ad ogni esplosione, si riforma periodicamente sulla superficie della stella. Questo avviene soprattutto nei sistemi binari in cui la stella compagna rifornisce di idrogeno la nana bianca.
Gli astronomi hanno utilizzato una telecamera CCD collegata a lenti da 105 millimetri. La conferma ottica e spettroscopica è avvenuta il 1° aprile grazie agli astronomi Gianluca Masi, Francesca Nocentini, e Patrick Schmeer. La stella si trova in una posizione equidistante da due stelle visibili ad occhio nudo 39 Cygni e 41 Cygni. All’oggetto è stato dato il nome provvisorio PNV J20214234+3103296.

PNV J20214234+3103296 (al centro). L’immagine scattata da un telescopio di 17 pollici il 1° aprile 2014 (Virtual Telescope Project).

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