Rappresentazione artistica della ricerca di vita aliena nel cosmo.
Crediti immagine: NASA.

È ufficiale: la NASA lancerà NExSS (Nexus for Exoplanet System Science), una nuova iniziativa scientifica che, si spera, aiuterà a comprendere meglio le varie componenti degli esopianeti e come questi ultimi interagiscono con le stelle intorno alle quali orbitano. Un’iniziativa del genere aiuterà molto probabilmente a comprendere ancora meglio le possibilità dell’esistenza di vita aliena.
Secondo Jim Green, direttore del Planetary Science della NASA, questa nuova iniziativa rappresenterà un innovativo sforzo interdisciplinare che riuscirà a collegare gruppi di ricerca diversi fornendo un approccio sintetizzato nella ricerca di pianeti con il maggior potenziale di segni di vita.
La ricerca di nuovi pianeti extrasolari, che negli ultimi anni ha fatto un balzo in avanti enorme grazie alle informazioni elaborate con il telescopio orbitante Keplero, risulterà di grande interesse per gli scienziati planetari ma anche per quelli che studiano il clima terrestre e che potranno avere un ulteriore termine di paragone.

Comprendere i livelli di abitabilità dei pianeti extrasolari richiede un grosso sforzo e il segreto starebbe nel comprendere come la biologia interagisce con l’atmosfera, la geologia e gli oceani eventuali di un esopianeta. Intensificando gli sforzi attraverso questo nuovo approccio, gli scienziati saranno dunque in grado di comprendere meglio come cercare la vita extraterrestre su pianeti extrasolari.
Saranno principalmente quattro le comunità scientifiche che sopporteranno il progetto NExSS: gli studiosi delle scienze della Terra, gli scienziati planetari, gli eliofisici e gli astrofisici. Ognuna di queste categorie fornirà dati ed esperienze che saranno utili a fornire un quadro d’insieme per lo studio metodologico degli esopianeti.

In definitiva il gruppo di studiosi si concentrerà su questa domanda di base: quali sono le proprietà dei sistemi esoplanetari, in particolare per quanto riguarda la loro formazione, l’evoluzione, e il potenziale per ospitare la vita?
Il progetto tornerà inoltre utile nello sviluppo eventuale di nuove tecnologie che possano aiutare a far comprendere meglio il potenziale di abitabilità di questi mondi che vengono scoperti quasi quotidianamente. Gli sforzi saranno infatti di massima utilità per le future missioni, indirizzate alla scoperta e alla elaborazione di informazioni riguardanti i pianeti extrasolari, tra cui le missioni TESS, JWST, e WFIRST.

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