Kepler-138b dovrebbe essere di dimensioni simili a quelle di Marte.
Crediti immagine: SETI, Danielle Futselaar.

Utilizzando i dati della missione Kepler della NASA, un gruppo di astronomi ha analizzato massa e dimensioni di un esopianeta che ruota intorno alla stella Kepler-138, astro distante circa 217 anni luce dalla Terra e situato nella costellazione della Lira.
Kepler-138b, questo il nome assegnato alla pianeta, sembra avere un 1/10 della massa della Terra e circa la metà delle dimensioni del nostro pianeta. Dati del genere lo farebbero assomigliare, per quanto riguarda le dimensioni, a Marte.
Kepler-138b è il primo pianeta extrasolare più piccolo della Terra di cui siano state misurate sia la massa che le dimensioni.

Per determinare la massa dell’esopianeta, gli astronomi non hanno misurato il minuscolo e quasi impercettibile movimento dell’astro causato dalla debole forza gravitazionale del pianeta che gli ruota attorno, ossia il metodo tradizionale per misurare i dati relativi alla massa e alla dimensione di pianeti extrasolari. Piuttosto gli scienziati hanno analizzato con un dettaglio forse senza precedenti i tempi con i quali il pianeta passava di fronte o transitava davanti alla propria stella.
Kepler-138 B risulta essere il pianeta più interno del sistema relativo alla stella Kepler-138, un astro che ha metà delle dimensioni del nostro Sole ed è di circa il 30% meno caldo. Si ritiene che tutti e tre i pianeti scoperti intorno alla stella Kepler-138, incluso il piccolissimo Kepler-138 B, ruotino troppo vicino al proprio astro per poter essere considerati adatti al sostentamento della vita.

“Ogni pianeta rallenta periodicamente e poi accelera leggermente a causa della gravità dei suoi pianeti vicini. La leggera variazione nel tempo tra i transiti ci permette di misurare le masse dei pianeti”, ha dichiarato Daniel Jontof-Hutter, uno degli autori della ricerca e ricercatore presso il Pennsylvania State University’s Center for Exoplanets and Habitable Worlds.
Questi dati, messi in relazione con quelli relativi al transito davanti alla stella, che di per sé blocca sempre una piccolissima frazione della luce della stessa stella, hanno permesso agli scienziati di misurare sia la massa che le dimensioni di un pianeta che risulta relativamente piccolo se confrontato a tutti gli altri pianeti extrasolari scoperti negli ultimi anni dalla missione Keplero.

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