Meno rischi di asma per bambini esposti a germi nel primo anno di età
Categoria: Scienze e tecnologia
Una ricerca, pubblicata il 6 giugno sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, ha rivelato che i bambini esposti nel loro primo anno di vita a germi o batteri derivanti da animali domestici o dalla sporcizia in generale correrebbero meno rischi di sviluppare allergie, respiro affannoso e asma nel corso della loro vita.
Già in precedenza, alcune ricerche avevano dimostrato che i bambini che crescono nelle fattorie, o comunque in un ambiente di campagna, sarebbero avvantaggiati rispetto ai bambini che crescono in un ambiente cittadino o metropolitano per quanto riguarda i rischi di asma e di allergie. Questo vantaggio deriverebbe dalla loro regolare esposizione ai microrganismi presenti in campagna.
Il nuovo studio, condotto da alcuni scienziati dell’Hopkins Children’s Center e di altre istituzioni, confermerebbe però una fatto alquanto insolito: i bambini che incorrono in microorganismi e batteri nel loro primo anno di età sembrerebbero beneficiare di tali contatti nel prosieguo della loro vita, piuttosto che soffrirne.
La ricerca tuttavia non ha verificato eventuali effetti benefici per quanto riguarda i bambini che sono stati in contatto con organismi batterici e germi dopo il primo anno di età.
L’esposizione regolare ai batteri e ad alcuni allergeni provocherebbe nel bambino un effetto modellante protettivo del sistema immunitario che riuscirebbe ad acquisire informazioni necessarie per delineare strategie preventive nei confronti di allergie e respiro sibilante, entrambi sintomi precursori dell’asma.
Lo studio si è avvalso dell’analisi di 467 neonati provenienti da varie aree cittadine statunitensi. I bambini sono stati monitorati per circa tre anni. Gli stessi ricercatori si sono recati in visita nelle abitazioni per monitorare i livelli e i tipi di allergeni ivi presenti e, per 104 abitazioni, i ricercatori hanno anche effettuato analisi del contenuto batterico di campioni di polvere prelevati da vari angoli delle case. I ricercatori hanno poi regolarmente effettuato analisi del sangue ed altri esami fisici ai bambini.
I risultati sarebbero stati alquanto sorprendenti: i bambini cresciuti in case con animali domestici o con animali comunque presenti di solito nelle abitazioni (in particolare a contatto con peli di topi e gatti e con escrementi di scarafaggi), hanno dimostrato una minore incidenza di sintomi come il respiro sibilante fino all’età di tre anni rispetto ai bambini non esposti a questo tipo di agenti allergeni fino ad un anno di età (quest’ultimi dimostravano un’incidenza di tale sintomo anche tre volte superiore rispetto agli altri).
Secondo Robert Wood, allergologo presso l’Hopkins Children’s Center ed autore della ricerca, ha dichiarato che lo studio confermerebbe che le risposte del nostro sistema immunitario si formerebbero nel primo anno di vita e che alcuni batteri e allergeni svolgerebbero, in tale fase della vita, un ruolo importante nella determinazione delle strategie che il corpo dovrà adottare nel corso dell’esistenza.
Approfondimenti
- Newborns Exposed to Dirt, Dander and Germs May Have Lower Allergy and Asthma Risk – 06/06/2014 (in inglese)
- Effects of early-life exposure to allergens and bacteria on recurrent wheeze and atopy in urban children (abstract, in inglese)
- Should you let your baby play in dirt? researchers say it could help guard boost immune system and guard against asthma | Mail Online (in inglese)
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