Un articolo su astrobio.net analizza la possibilità che la Terra e Marte possano, in un lontano passato, essersi scambiati i semi della vita. L’articolo analizza un intervento della scienziata planetaria del SETI Nathalie Cabrol a TED nell’aprile del 2015.
Secondo la scienziata, si potrebbe essere in grado, a breve, di poter trovare le prove di una teoria del genere non appena sarà possibile sbarcare su Marte nel tentativo di cercare tracce dell’origine della vita.
Marte e la Terra sarebbero fortemente collegati perché nel corso del periodo dei forti bombardamenti meteoritici (un periodo compreso tra 3,8 e 4 miliardi di anni fa) entrambi i pianeti sarebbero stati letteralmente bombardati da ogni tipo di asteroidi e comete le quali, secondo le teorie più fortemente in voga, avrebbero fornito ai due pianeti l’acqua. Proprio quell’acqua che oggi è ancora presente sulla Terra e forma gli oceani di tutto il mondo e che sembra essere scomparsa del tutto dal pianeta rosso.

Secondo la teoria, la vita, già esistente a livello microbico per come la conosciamo (la teoria infatti non risolverebbe di per sè l’origine della vita ma solo le problematiche relative a come essa sia approdata su Marte o sulla Terra), sarebbe rimasta aggrappata a meteoriti o comete e sarebbe poi arrivata su Marte in un periodo in cui il pianeta rosso poteva vantare ambienti più vivibili e più adatti al sostentamento e allo sviluppo della vita.
Secondo la scienziata, nel momento in cui la vita è apparsa sulla Terra, Marte aveva un oceano, vulcani, laghi ed altre formazioni naturali simili a quelle che abbiamo oggi sulla Terra. La vita sulla Terra potrebbe essere nata proprio come sarebbe nata sul pianeta rosso, ossia con l’arrivo di meteoriti con a bordo forme di vita di livello batterico. Oppure potrebbe essere arrivata da un meteorite partito dal pianeta rosso, già inseminato, per atterrare poi sul nostro pianeta.
In ogni caso mentre la vita si è lentamente estinta su Marte, sulla Terra è letteralmente esplosa creando tutte le forme che oggi possiamo vedere.

L’unico modo per accertare teorie del genere è riuscire a vedere nel passato del pianeta rosso, ossia sbirciare le condizioni ambientali che esistevano su Marte almeno 3,5 miliardi di anni fa.
Non essendo possibile fare ciò con una macchina del tempo e non essendo ancora possibile eseguire analisi approfondite direttamente su Marte, l’unico modo è esplorare quelle regioni terrestri che per determinate condizioni ambientali simulano in un modo più o meno preciso quelle condizioni che pensiamo sussistessero più di 3 miliardi di anni fa su Marte. Ossia ambienti come laghi vulcanici a grande altitudine come quelli presenti sulle Ande in Cile.

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