Rappresentazione artistica dell’interno di Encelado in base ai dati forniti dalla sonda Cassini (Nasa/JPL-Caltech).

Encelado, scoperto nel 1789, è la sesta luna più grande di Saturno ed ha un diametro di circa 500 km. Orbita nella parte più densa dell’anello E di Saturno, indicando una possibile correlazione tra i due (scambio di materiale?). Tutto ciò che si sapeva di questo satellite naturale, molto poco, era stato scoperto dalle sonde della NASA Voyager 1 e Voyager 2. Tuttavia solo nel 2005, con la sonda Cassini, è stato possibile acquisire immagini con maggiore dettaglio e ulteriori dati. Proprio la sonda Cassini ha rilevato che su Encelado vi è un pennacchio di sfiato ricco d’acqua nella regione polare meridionale. La scoperta indicò che Encelado è geologicamente attivo grazie al riscaldamento mareale provocato dalla forza di attrazione di Saturno.

L’astronomo Luciano Iess, dell’Università della Sapienza a Roma, e il suo team, hanno analizzato nel dettaglio tramite un radar le orbite della sonda Cassini intorno ad Encelado dato che la forza di gravità da luna accelerava il movimento della sonda. Tramite l’analisi di questi cambiamenti di velocità, è stato possibile mappare la massa interna di Encelado.

I primi risultati hanno mostrato che il satellite ha un nucleo roccioso ed una crosta ghiacciata. La sua bassa densità potrebbe essere dovuta ad uno strato d’acqua nel sottosuolo in contatto con la superficie. Inoltre è stato scoperto che l’emisfero meridionale può vantare un’attrazione gravitazionale più forte di quello che la topografia del satellite suggerirebbe. Ciò può essere spiegato con la presenza di un enorme lago nel sottosuolo, localizzato sotto circa 35 km di ghiaccio e profondo circa 8 km.
Un lago nel sottosuolo che sia in contatto con la superficie aumenterebbe le probabilità che quest’acqua posso ospitare la vita perché le rocce presenti sulla superficie potrebbero trasportare minerali preziosi nell’acqua sotterranea come potassio, zolfo e fosforo.

Secondo William McKinnon, della Washington University di St Louis, non coinvolto nella ricerca, stiamo osservando Encelado in un periodo “felice” per la sua esistenza in quanto sembra essere molto attivo ed avere una grossa disponibilità di calore interno. Secondo McKinnon, i caratteristici pennacchi di vapore del satellite, osservati con la sonda Cassini, non sarebbero in grado di far esaurire l’acqua sottostante; fino a quando il sole diventerà una gigante rossa, tra 6 miliardi di anni, i pennacchi potrebbero dimezzare la quantità d’acqua del satellite naturale di Saturno di circa il 30%. Un così lungo periodo di presenza di acqua allo stato liquido e una tale presenza costante di calore interno sono fattori che potrebbero favorire la nascita della vita per come la conosciamo.

Approfondimenti