Secondo una ricerca della Clinical Nutrition and Risk Factor Modification Center di Toronto, Canada, una porzione giornaliera di legumi aiuterebbe a ridurre i livelli di lipoproteine ​​a bassa densità, il cosiddetto colesterolo cattivo.
La ricerca si è basata su una somministrazione quotidiana di legumi, equivalente circa tre quarti di una tazza di medie dimensioni, per sei settimane. La ricercatrice a capo dello studio, Vanessa Ha, ha dichiarato che c’è stata una diminuzione del colesterolo da parte dei soggetti di circa il 5%.

La ricerca si è basata sui responsi dati da 1.037 fra uomini e donne, tutti adulti, ed è stata pubblicata sul Canadian Medical Association Journal.
La porzione di legumi quotidiana non ha avuto alcun effetto sulla quantità di apolipoproteina B e sulla quantità di colesterolo non-HDL. L’assunzione di legumi ha avuto maggior effetto sugli uomini piuttosto che sulle donne.
I modi con cui i legumi migliorerebbero e terrebbero basso il livello di colesterolo agirebbero in due modi: innanzitutto andrebbero a sostituire quei cibi pieni di grassi saturi, come carne rossa e formaggi, dei quali il corpo sentirebbe meno bisogno. In secondo luogo i legumi, come fagioli, ceci e lenticchie, con la loro grande quantità di fibre, aiuterebbero a tenere basso anche il livello di possibili malattie cardiovascolari.

Nonostante in Europa, soprattutto in Italia, il consumo di legumi sia abbastanza diffuso anche come primo pasto, in America è tutto un altro discorso. Negli Stati Uniti, infatti, attualmente agli americani consumano circa 0,2 porzioni di legumi al giorno, in media. I medici responsabili della ricerca hanno dichiarato che inizialmente i soggetti avvertivano un certo gonfiore all’altezza dello stomaco e sintomi di flatulenza dopo i primi giorni di trattamento. Tuttavia questi effetti si sono attenuati di molto nelle settimane successive.
I medici hanno inoltre dichiarato che per una corretta diminuzione del colesterolo, unita ad una dieta povera di grassi saturi e ricca di fibre, basterebbe un piatto di legumi al giorno per ottenere una riduzione di circa il 10%. Altri cibi che potrebbero ottenere lo stesso effetto, ma che non sono stati oggetto della ricerca, sono l’orzo e l’avena.

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