Una ricerca portata avanti dalla Purdue University ha scoperto che puntando luce di LED rossi e blu sulle piante potrebbe portare ad un’illuminazione a basso consumo energetico sufficiente per affrontare colture, in particolare orticolture, all’interno di veicoli spaziali .
La ricerca è stata guidata dal professore di orticoltura Cary Mitchell e da Lucie Poulet.
La ricerca ha scoperto che, con un rapporto di 95 cinque di diodi emettitori di luce rossa e blu posizionati vicino alle piante, le foglie di lattuga prosperavano e crescevano come se stessero nell’ambiente naturale sulla Terra.

Lo studio suggerirebbe che il modello potrebbe essere alquanto utile in quegli ambienti di coltura controllata o in quei sistemi agricoli verticali che molto spesso si vedono all’interno di astronavi nei film di fantascienza.
“Tutto sulla Terra è determinato in ultima analisi dalla luce del Sole dalla fotosintesi. La domanda è: come possiamo replicarle nello spazio? Se si deve creare la propria luce con risorse energetiche limitate, l’illuminazione a LED è la scelta migliore. Non siamo più bloccati nell’era dell’illuminazione ad alta potenza e di grandi, calde lampade fragili”, riferisce Mitchell nella nota pubblica a seguito della diffusione dei risultati della ricerca.

Nel caso gli ulteriori test dessero i risultati sperati, un modello del genere potrebbe davvero rappresentare la soluzione definitiva per ecosistemi artificiali autosufficienti che imitino la biosfera terrestre.
Supporti vitali bioregenerativi del genere risulterebbero di fondamentale importanza, per esempio, in un viaggio di andata e ritorno su Marte. Un viaggio che potrebbe richiedere più di 1000 giorni nel corso dei quali poter coltivare piante, frutti e ortaggi all’interno del veicolo spaziale risulterebbe probabilmente fondamentale.

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