Supporti come i DVD, per quanto riguarda la diffusione di opere di intrattenimento video, stanno lentamente entrando nel dimenticatoio e ciò è un dato di fatto. Una nuova ricerca, effettuata dal Lawrence Berkley National Laboratory della Northwestern University, ha rivelato che i moderni dispositivi per collegarsi a Internet sarebbero di grande aiuto nel diminuire l’emissione di CO2 nell’atmosfera terrestre per una serie di motivi.

Innanzitutto i normali lettori di DVD consumerebbero molta più energia di una trasmissione in streaming la quale risulterebbe di un’efficienza molto maggiore.
Secondo la ricerca, se tutti i video su supporti DVD che circolano negli Stati Uniti venissero trasmessi in streaming si risparmierebbe l’emissione di circa 2 miliardi di chili di CO2 nell’ambiente all’anno. Inoltre si risparmierebbero circa 30 petajoule (PJ) di energia elettrica (l’equivalente utilizzato per soddisfare le esigenze energetiche di circa 200.000 famiglie statunitensi).

Sempre secondo la ricerca, un’ora di video in streaming richiede circa 7,9 megajoule (MJ) di energia rispetto ai 12 MJ per la visualizzazione di DVD tradizionali. La visione di un video tradizionale emette inoltre un massimo di 0,71 kg di CO2 rispetto ai 0,4 kg di una visualizzazione in streaming.

La ricerca ha analizzato quattro tipologie diverse di consumo tradizionale di opere video in DVD:

  • DVD che vengono affittati presso mailer on-line
  • DVD che vengono affittati nei pressi di un negozio fisico
  • DVD che vengono acquistati on-line
  • DVD che vengono acquistati nei pressi di negozio fisico

È stato scoperto che usufruire di un video in streaming o noleggiare un DVD on-line richiedono simili quantità di energia mentre il noleggio o l’acquisto di un DVD nei pressi di un negozio fisico richiede molto più consumo di energia a causa dello spostamento che l’utente deve effettuare per recarsi al negozio (e per ritornarci in caso di restituzione) e che spesso avviene tramite veicoli a benzina con conseguente immissione nell’ambiente di ulteriore CO2.

Secondo uno degli autori della ricerca, Arman Shehabi, il quesito ripropone lo stesso dilemma che nasce dall’utilizzo di pannolini di stoffa o di pannolini usa e getta, con questi ultimi che arrecano molto più danno all’ambiente rispetto ai primi.

La questione riguardante il consumo di opere video non è quindi da meno e, secondo gli autori della ricerca, i governi di tutto il mondo dovrebbero impegnarsi nel prossimo futuro nel migliorare l’efficienza energetica dei dispositivi di lettura video degli utenti finali e nel migliorare la trasmissione in rete di video, in primis con una maggiore larghezza di banda disponibile, per limitare in maniera netta il consumo di energia finale.

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