Tramite un rapporto climatico finanziato tra gli altri anche dalla NASA e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), alcuni ricercatori e metereologi hanno scoperto che le particelle atmosferiche di origine antropica, ossia quelle prodotte dall’uomo in gran parte inquinanti, in Asia impattano sul clima globale di tutta la Terra, a partire da quello dell’intero Pacifico modificandone le circolazioni delle correnti d’aria.

I ricercatori, appartenenti a varie università statunitensi, hanno analizzato vari dati riguardanti emissioni inquinanti raccolti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change che si riferivano ai cambiamenti climatici occorsi dal 1850 fino al 2000. Hanno scoperto che le emissioni di particelle di origine antropica sono capaci di influenzare il clima dell’oceano Pacifico creando formazioni nuvolose, tempeste e cicloni anche a varie latitudini ed una più rapida movimentazione del calore prodotto ai tropici che si spinge verso il Polo Nord. Questi cambiamenti climatici influenzerebbero il clima di tutto il mondo a partire da quello del Nord America.
La grande massa di particelle inquinanti proviene senza dubbio dai paesi emergenti dell’Asia dell’est, protagonisti di una fase economica, e quindi di un grosso dispiego di tecnologie industriali, in rapida crescita. L’effetto risulterebbe visibile anche tramite le immagini satellitari.

Secondo Renyi Zhang del Texas A&M’s Department of Atmospheric Sciences è la prima volta che un modello climatico globale si riferisce ad una sola area inquinante i cui effetti investono l’intero pianeta. Tali aerosol atmosferici, composti da fini particelle sospese nell’aria trasportate dall’Asia verso il Pacifico, influenzerebbero il clima mondiale in due modi: direttamente, ossia tramite l’assorbimento e la conseguente dispersione della radiazione solare, ed indirettamente, alterando le formazioni nuvolose ed influenzando la naturale formazione di vapore acqueo nelle nubi, ed aumentandone, quindi, la portata d’acqua durante i temporali.

L’aumento di tali particelle avrebbero un impatto determinante sulla circolazione atmosferica globale. Il dito sarebbe puntato in particolare sulla vasta industria del carbone cinese.
Ciò dimostra che le norme galoppante inquinamento delle cosiddette tigri asiatiche non dovrebbe preoccupare solo quelle nazioni che producono tale massa inquinante, oppure le nazioni confinanti o che si trovano nelle loro immediate vicinanze, ma dovrebbero interessare tutti i paesi del mondo in quanto gli effetti negativi investono praticamente ogni regione del globo.

Approfondimenti