Ulteriori nuovi studi su una strana specie di pesce sono stati effettuati dal biologo marino Nicholas Wegner. La sua squadra ha catturato diversi pesci della famiglia dei Lampridae (a cui appartengono solo due specie, Lampris guttatus, definito volgarmente opah, e Lampris immaculatus, definito opah del sud) e il biologo si è reso subito conto che le branchie di questi pesci contenevano un intricato groviglio di vasi sanguigni rossi e blu.
Il biologo ha compreso che tale sistema era da ricondurre alla sua endotermicità, ossia il pesce è capace di scaldare il proprio corpo e di farlo in maniera continuata attraverso la circolazione sanguigna, una caratteristica davvero unica per i pesci.
La grande maggioranza dei pesci, infatti, ha una temperatura corporale simile a quella dell’ambiente marino in cui vive. Esistono alcuni pesci che sono in grado di scaldare alcune parti specifiche del corpo, come ad esempio i tonni o alcune specie di squali che riescono a scaldare alcuni muscoli per mutare più veloci, ma nessuno è in grado di scaldare tutto il corpo e di farlo, tra l’altro, in maniera così proficua.

I Lampridae sono dunque in grado di scaldare il loro corpo di diversi gradi in più dell’acqua circostante e ciò rappresenta una vera e propria novità per quanto riguarda i pesci.
Certo, non hanno il sangue caldo tipico degli uccelli e dei mammiferi, tuttavia è l’unico pesce conosciuto che riesce a scaldarsi di diversi gradi rispetto alla temperatura dell’acqua circostante e di farlo senza alcun problema o senza attivare nulla di particolare, semplicemente grazie ad un piccolo movimento delle pinne sul petto che genera calore.

Gli Opha sono pesci dalla forma davvero strana, dal corpo appiattito e molto lungo in verticale. Vivono in acque profonde e si possono trovare spesso al largo delle coste delle Hawaii e dell’Africa occidentale.
Questi pesci sono in grado di generare calore battendo vigorosamente le pinne pettorali e poi, cosa più importante, di mantenere questo calore attraverso una sorta di sistema di arterie simili a radiatori che percorrono il corpo adiacenti l’una all’altra.
“Questo sistema costituisce uno scambio di calore che va controcorrente”, dichiara il biologo. È un sistema, cioè, in cui lo scambio termico dei vasi sanguigni minimizza la perdita di calore che fuoriesce dalle branchie durante la respirazione (cosa che capita tutti i pesci).

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