In occasione della conferenza Lunar and Planetary Science, tenutasi a Houston, è stato rivelato che l’acqua presente sulla Luna e sulla Terra potrebbero effettivamente avere un’origine comune. Se un giorno tale teoria venisse confermata, diverrebbe conseguenzialmente una conferma della teoria secondo la quale la Luna sarebbe stata formata, a seguito di un evento di grandi dimensioni, come per esempio un impatto, da materiale terrestre.
Gli scienziati hanno analizzato nel corso degli anni varie pietre lunari, risultato delle missioni Apollo della NASA (che portarono sulla Terra quasi quattrocento chili di materiale lunare) e delle tre missioni russe con sonde robotiche.

La ricerca è stata guidata da Jessica Barnes, studentessa in scienze planetarie e spaziali presso la Open University nel Regno Unito
Le rocce esaminate sono di origine vulcanica e contengono gli stessi elementi volatili di molte rocce ignee sulla Terra, tra cui idrogeno, cloro e zolfo, tutti presenti all’interno di un minerale denominato apatite (un fosfato di calcio).

La presenza dell’idrogeno in questi minerali molto antichi rivela che l’acqua sulla luna era presente già da molto tempo, forse fin dalla sua nascita. L’analisi di questi minerali si è avvalsa di una tecnica speciale: gli esaminatori hanno praticato dei buchi microscopici sulle pietre tramite fasci di ioni; tali fori hanno prodotto degli ioni secondari le cui quantità hanno rivelato la composizione isotopica dell’idrogeno dell’acqua.

Tale tecnica è utile per determinare da quale punto del sistema solare l’acqua abbia avuto origine in quanto indica una sorta di firma isotopica dell’idrogeno che può essere abbinata a valori noti di altri corpi astronomici. I ricercatori hanno quindi scoperto che la firma isotopica dell’apatite coincideva con quella di alcuni meteoriti condriti trovati sulla Terra.

L’acqua sarebbe stata quindi fornita dalla Terra tramite questi meteoriti ed alla Luna dopo la sua formazione a causa dell’impatto di cui sopra con la Terra.
La missione della sonda della NASA Mini-SAR, dotate della strumentazione indiana Chandrayaan-1 che ha analizzato oltre 40 piccoli crateri fini di ghiaccio, aveva già rivelato che sulla luna potrebbero essere presenti oltre 600 milioni di tonnellate d’acqua.

un giovane cratere lunare analizzato dalla sonda Chandrayaan-1: sulla sinistra mostrata l’immagine all’infrarosso, a destra la distribuzione di minerali ricchi d’acqua (in azzurro).

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