I furti di biciclette sono uno dei crimini più diffusi nelle grandi città e la causa è da additare soprattutto al fatto che questi veicoli per il trasporto personale non sono schedati. Risalire quindi al vero padrone risulta dalle forze dell’ordine risulta un’impresa non da poco e ciò è un grande incentivo per i ladri.
È qui che sono intervenuti tre giovani imprenditori cileni che, in una nota pubblica, hanno dichiarato di aver trovato una soluzione definitiva al problema dei furti di biciclette. Si tratta di un prodotto particolare già definito come la prima bicicletta al mondo a non poter essere rubata. Il suo nome è Yerka e per il momento è ancora un prototipo.

Uno dei creatori ha riferito che gli era stata rubata la bici per ben due volte e ciò ha spinto lui ed alcuni studenti di ingegneria suoi amici a trovare una soluzione per certi versi definitiva a questo problema esasperante. Gli ingegneri hanno così creato una struttura che può essere smantellata o poi riassemblata in soli 10 secondi.
Il telaio in acciaio della bicicletta dispone di un tubo, sfilabile dallo stesso telaio, che può essere montato in maniera tale da essere avvolto intorno ad un palo come una vera e propria catena. Secondo gli ingegneri, l’unico modo per rubare quindi la bicicletta è quello di tagliare questa sorta di catena ma ciò equivarrebbe a rendere inutilizzabile poi la bicicletta.
Un sistema del genere, inoltre, renderebbe inutile portare con sé pesanti e ingombranti catene e lucchetti che, come ben sanno gli utilizzatori di biciclette, risulta essere una delle cose più noiose e fastidiose in assoluto.

I tre ragazzi, tutti ex studente di ingegneria, Andrés Roi Eggers, 23 anni, Christopher Cabello, 22 anni, e Juan Jose Monsalve, 24 anni, hanno addirittura lasciato gli studi per dedicarsi a tempo pieno al progetto e ciò lascia comprendere quanto essi credano in questo prodotto, a livello commerciale, nonostante si stia parlando solo di uno prototipo.
I tre inoltre sono usciti ad ottenere un fondo di investimento di 100.000 dollari grazie ad alcune leggi governative cilene. Ma soprattutto i tre ragazzi hanno fatto ricorso al sito di crowfounding Indiegogo tramite il quale sono usciti ad ottenere il grosso dei finanziamenti di cui hanno bisogno.
Al momento i tre ragazzi stanno lavorando anche ad una particolare app per smartphone e dispositivi mobili che possa permettere ai veri padroni della bicicletta di aprire il tubo-serratura in maniera wireless, utilizzando solo lo smartphone.

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