Secondo gli scienziati René Heller e John Armstrong potrebbe esistere un pianeta ancora più adatto alla vita della nostra Terra (i cosiddetti pianeti “superabitabili“) che orbita intorno alla nana arancione Alfa Centauri B, distante 4,3 anni luce da noi.
Alfa Centauri B è una stella nana di tipo K che fa parte del sistema stellare di Alfa Centauri, composto da tre stelle. Su un eventuale pianeta orbitante intorno ad essa, la vedremmo di un colore che sfuma verso l’arancione.

Condizioni favorevoli

Secondo gli scienziati, la vita potrebbe fiorire su un pianeta del genere in quanto esso potrebbe essere molto più massiccio della terra (quindi molto più resistente agli inevitabili bombardamenti cosmici di meteoriti ed asteroidi) e potrebbe sostenere le condizioni favorevoli alla vita per un periodo medio molto più lungo. Questo perché le stelle di tipo K hanno una vita molto più lunga del nostro sole, paragonabile alla durata della vita dello stesso universo. Ciò provocherebbe un aumento perpetuo della biodiversità sui pianeti che orbiterebbero nella fascia abitabile con miliardi di anni di evoluzione disponibili.
Tale ipotetico pianeta sarebbe situato in una fascia intorno ad Alfa Centauri B compresa tra 46 – 130 milioni e 75 – 209 milioni di kilometri. L’orbita dovrebbe essere circolare, il che lo porrebbe nella fascia cosiddetta “zona Goldilocks” o “zona temperata” che permetterebbe all’acqua di restare liquida. Gli scienziati hanno riferito che a differenza di tale ipotetico pianeta, la nostra terra si trova in una zona che potrebbe un giorno trasformarla in quello che oggi è Venere e che la sua attuale posizione orbitale non è proprio il massimo per ospitare la vita.
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Una “super Europa”

L’ipotetico pianeta super abitabile potrebbe tuttavia esso stesso non trovarsi nella zona abitabile ma essere una luna di un pianeta gassoso, come lo è Europa per Giove. Il calore sarebbe acquisito tramite il cosiddetto riscaldamento mareale, che su Europa provoca addirittura fenomeni di origine vulcanica.
Tale “Super Europa” al di fuori della zona abitabile potrebbe riscaldarsi a sufficienza in modo tale da sostenere la vita. Inoltre genererebbe un nucleo fuso rotante con relativo campo magnetico che proteggerebbe le forme di vita dalle radiazioni stellari. Tale nucleo permetterebbe anche la tettonica delle placche che aiuterebbe mantenere un clima più temperato, non troppo freddo e con glaciazioni e conseguenti estinzioni cicliche di massa ridotte al minimo. La sua grande massa permetterebbe inoltre un campo magnetico migliore e un’evoluzione della vita più lunga e più adattabile.
Una minore presenza di acqua, inoltre, permetterebbe di evitare il pericolo di un effetto serra di livello globale notoriamente favorito dal calore intrappolato dai mari. I mari potrebbero essere infine molto meno profondi dei nostri e permettere un’evoluzione della vita marina molto più varia della nostra.

Impollinazione cosmica

Heller e Armstrong azzardano, infine, che la stessa vita che oggi è presente sulla Terra potrebbe essersi originata su tale pianeta orbitante intorno a Alpha Centauri B e poi qui trasferitasi grazie al fenomeno dell’impollinazione cosmica (batteri trasportati su meteoriti, comete o polveri stellari).

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